Ato rifiuti, sindaci Udc: “Distinguere tra raccolta e smaltimento”

AVELLINO – In vista della Conferenza d’Ambito dell’Ato Rifiuti della provincia di Avellino, convocata per il prossimo 4 luglio, i sindaci e gli amministratori dell’Unione di Centro, riunitisi questo pomeriggio presso la sede del coordinamento provinciale di Avellino, esprimono la seguente posizione: “Rispetto all’elezione dei vertici del nuovo Ato Rifiuti – segnatamente del presidente e dei vicepresidenti – si considera prioritaria la individuazione di una proposta relativa al modello di…

AVELLINO – In vista della Conferenza d’Ambito dell’Ato Rifiuti della provincia di Avellino, convocata per il prossimo 4 luglio, i sindaci e gli amministratori dell’Unione di Centro, riunitisi questo pomeriggio presso la sede del coordinamento provinciale di Avellino, esprimono la seguente posizione: “Rispetto all’elezione dei vertici del nuovo Ato Rifiuti – segnatamente del presidente e dei vicepresidenti – si considera prioritaria la individuazione di una proposta relativa al modello di gestione del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti in considerazione della circostanza che la rappresentanza non debba rispondere alla logica dell’appartenenza, ma, al contrario, ad una logica di condivisione del modello di gestione del servizio in questione.
Il punto di partenza, perciò, deve essere il protagonismo degli amministratori, inteso in termini di responsabilità. Ad essi viene assegnato il diritto – dovere di individuare un modello che risponda a criteri di efficienza ed economicità, tale da realizzare un servizio di qualità con tariffe sostenibili. La proposta da discutere in assemblea è perciò costruita su questa ipotesi:
1) distinzione tra la parte di raccolta e quella dello smaltimento del servizio.
2) Rispetto alla raccolta è ragionevole pensare che venga meglio organizzata all’interno dei cosiddetti Sistemi Territoriali Operativi (STO) che, però, così come proposti dalla nuova legge regionale, sembrano irrazionali e disomogenei
3) Serve, perciò, ridefinire una riperimetrazione che abbia a riferimento gli Sts del Ptcp in base alla considerazione che i Comuni dovranno associarsi, in prospettiva, ad esempio, per la gestione associata dei servizi, per l’erogazione dei servizi sociali, per gli ambiti di intervento dei fondi comunitari. E’, perciò, auspicabile che gli ambiti siano coincidenti, utilizzando il Ptcp come elemento tendenziale di riferimento.
4) Rispetto allo smaltimento si considera preferibile che questo venga attuato su base di ambito provinciale.
5) Andranno, perciò, definiti distinti piani industriali, per la raccolta e per lo smaltimento con distinti piani tariffari, per la raccolta e per lo smaltimento. Solo in seguito e, quindi, dopo aver definito il piano di gestione nel suo complesso, si valuterà se sia preferibile che il sistema venga organizzato da soggetti pubblici (ad esempio la raccolta negli STO per esperienza è realizzata in termini ottimali con gestioni dirette da parte dei Comuni) o affidato con gare a soggetti privati.
Questo è il vincolo sulla base del quale i sindaci dell’Unione di Centro intendono concorrere con altri all’elezione degli organismi del nuovo Ato. Si propone, dunque, ai sindaci di organizzare lo svolgimento dell’assemblea in questi termini, mettendo da parte le distinzioni fondate su appartenenze di partito che rischiano di non tener conto della migliore organizzazione del servizio, obiettivo al quale si ritiene che tutti debbano prioritariamente concorrere”.

SPOT