Ato, Udc: Pd rispettoso delle istituzioni? E’ paradossale

“I corsi e i ricorsi storici delle vicende legate alle risorse idriche in provincia di Avellino partono e ritornano al trittico delle disgrazie. Correva l’anno 2003 quando la stessa operazione architettata nel corso dell’assemblea dell’Ato Calore Irpino di giovedì scorso fu attuata dagli stessi personaggi che impudentemente e impunemente oggi tornano sul luogo del delitto. E il trittico era allora formato da Di Nunno sindaco di Avellino, Maselli presidente della Provincia e De Stefano, presidente dell’Ato Calore Irpino”.
E’ quanto si evince da una nota emanata dal ccordinamento provinviale dell’Udc in merito alla questione dell’affidamento del servizio idrico integrato ad un soggetto pubblico, facendo riferimento all’ultima assemblea Ato.
“Guarda caso, ad eccezione di Di Nunno che oggi ha preferito la strada del congedo, i personaggi restano gli stessi e ancora una volta sono stati sorpresi con le mani nella marmellata. Anche allora si discuteva di affidamento del servizio e anche allora, con funambolismi goffi, si cercò, riuscendoci, di far fallire l’assemblea. E oggi, proprio come allora, si ascoltano richiami alla legittimità che arrivano come sempre da parte di chi non ha mai preso la buona abitudine di leggere gli atti, di imparare i regolamenti, di conoscere gli statuti.
Oggi viene da chiedersi: ma quali interessi vogliono tutelare questi soliti noti? Agitando il sospetto degli affari altrui, per quali affari brigano? L’Unione di Centro di Avellino, sicura di aver imboccato la strada giusta, quella che tutela utenti e lavoratori, aspetta fiduciosa una risposta. Con approccio laico, ma da credenti quali siamo, ci si chiede, però, quale colpa dobbiamo espiare per doverci sorbire ogni volta il sorriso insulso e smagliante del dirigente del nulla, di chi, cioè, fa inutili moralismi, pur non avendo né idee, né storia e né futuro?
E’, infine, paradossale registrare il vanto di una presunta coerenza e di un ipotetico rispetto delle istituzioni e dell’istituto della rappresentanza da parte di chi, per mesi, ha di fatto paralizzato una società pubblica, non potendo più godere del sostegno della maggioranza dei soci, e ha ostacolato un percorso, quello dell’affidamento del servizio idrico integrato, e il raggiungimento di un obiettivo al quale oggi lavoriamo con determinazione e con pervicacia.
E’ intollerabile, infine, l’atteggiamento di chi si batte il petto di giorno e ruba di notte. Ancora una volta il vero volto del Pd, questo guazzabuglio di interessi personali, ambizioni meschine e minime mediocrità, viene fuori nella sua disarmante pochezza”.

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