Avellino, venerdì primo congresso provinciale ANPI

Venerdì prossimo, 25 febbraio, si terrà il primo congresso provinciale dell’ANPI ad Avellino, il quindicesimo nazionale. Una scadenza importante per l’antifascismo e per tutta la sinistra. Un lungo percorso iniziato lo scorso settembre con il varo da parte del Comitato nazionale del documento politico programmatico. “L’ANPI – si legge nella nota dell’associazione – sta vivendo, in questi ultimi anni, una stagione nuova, dopo la decisione nel 2006 al congresso di Chianciano di consentire il tesseramento a pieno titolo e l’ingresso nei gruppi dirigenti degli antifascisti delle generazioni successive alla Lotta di Liberazione. L’associazione si è irrobustita ed è fortemente cresciuta in termini di iscrizioni e di copertura territoriale, garantendo ormai la propria presenza in tutte le province italiane, mezzogiorno compreso. La crisi dei partiti ha anche avuto come conseguenza che l’Associazione dei partigiani italiani venisse sempre più individuata come uno dei luoghi possibili dell’impegno politico e civile.
Questo congresso rappresenterà un momento di forte discontinuità con il passato, segnando, in primo luogo, il passaggio definitivo verso un nuovo gruppo dirigente che per la prima volta dal dopoguerra non sarà più composto in prevalenza da ex partigiani combattenti. Così nelle federazioni provinciali. Un evento storico. Sarà anche il primo congresso, dopo tanti anni, di dibattito vero, per nulla scontato, con emendamenti, mozioni e ordini del giorno non rituali. Non potrebbe essere diversamente dato il quadro radicalmente mutato dal congresso precedente.
Il primo congresso che metterà fine ai due anni di processo costituente che ha raccolto ad Avellino e provincia oltre cento tesserati, la maggior parte ragazzi e ragazze non iscritte a nessun partito. Due anni in cui l’associazione ha imparato ad essere comunità vivace, capace di analisi e confronto, capace di mobilitazione e proposte. Lo scorso 25 aprile con la prima festa provinciale per la Liberazione, la marcia del primo maggio, la presenza nelle scuole soprattutto dell’Alta Irpinia del Presidente nazionale e dei partigiani. Insomma un lungo e proficuo cammino che darà vita adesso ad una organizzazione strutturata definitiva.
Ma l’obiettivo più grande e più importante è quello di fare dell’Associazione nazionale dei partigiani italiani la “casa di tutti gli antifascisti” anche nella nostra provincia, come sostiene il documento programmatico. Non è certo facile né agevole, ma necessariamente vuol dire aprirsi al confronto anche aspro, su tutti i temi, ma soprattutto al rapporto con i giovani, con pazienza, per unire, senza autosufficienze, tanto meno di tipo generazionale. Una frattura su questo terreno, renderebbe difficile ogni cammino”.

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