Federalismo, Imbriano: al Sud solo aumento tasse e tagli servizi

Federalismo, Imbriano: al Sud solo aumento tasse e tagli servizi

“Povera Italia, cantava Battiato. Eppure non poteva nemmeno immaginare, quando scrisse i suoi versi indignati, la condizione in cui si trova oggi il nostro Paese. L’Italia -afferma Gennaro Imbriano, esponente vendoliano- rischia di diventare il regno del bunga-bunga, con un Presidente del Consiglio che la stampa internazionale descrive come circondato da un sistema di prostituzione di cui sarebbe lui stesso, secondo l’infelice espressione di un suo avvocato, “l’utilizzatore finale”.
Non si tratta di moralismo, né del tentativo di smascherare l’inaffidabilità di chi la mattina sfila al family-day e la notte si dà ai festini. Quello che lascia profondamente inquieti è soprattutto l’idea di donna che il capo del governo trasmette al paese. Mutuando la filosofia del peggiore trash televisivo, si propone la mercificazione del corpo della donna, la sua subordinazione a bene di consumo nella disponibilità del genere maschile”.
“Molti sostengono che siamo giunti alla fine di un ciclo politico. Lo credo anch’io. La favola di Berlusconi si è infranta sui rifiuti di Napoli, sulla crescita esponenziale della disoccupazione e della povertà, sulla “cricca” che si sfregava le mani alla notizia del terremoto dell’Aquila, sulla privatizzazione dell’acqua e lo smantellamento della scuola, su questo federalismo leghista che -come vediamo nella vertenza irpina della sanità- al sud porta solo aumento delle tasse e taglio dei servizi per le famiglie. Ma guai a pensare che dal berlusconismo si possa uscire con una furba manovra di palazzo.
Il berlusconismo ha sparso le sue tossine nel senso comune, ha deposto le sue uova nella pancia dell’Italia. Per questo Nichi Vendola ha ragione a dire che ci vuole un nuovo alfabeto. Dal berlusconismo si può uscire -conclude l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà- solo se il centro-sinistra scommette sulla partecipazione dei cittadini, se presentiamo al Paese un’alternativa chiara e credibile”.

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