“Le primarie, primo e secondo round, hanno sancito una novità, una grossa novità. Nel PD è confluita, per caso, per fortuna o per scelta, una enorme massa di persone che fino ad oggi simpatizzava, magari votava per qualcuno del PD, ma che mai avrebbe immaginato di poter diventare organica ad esso, raccogliere voti, rappresentare liste, presidiare seggi. Invece, questo è successo. Anche in Irpinia. Questa confluenza di nuova linfa la si deve, oggettivamente, alla spinta di Matteo Renzi, prima, ed… |
“Le primarie, primo e secondo round, hanno sancito una novità, una grossa novità. Nel PD è confluita, per caso, per fortuna o per scelta, una enorme massa di persone che fino ad oggi simpatizzava, magari votava per qualcuno del PD, ma che mai avrebbe immaginato di poter diventare organica ad esso, raccogliere voti, rappresentare liste, presidiare seggi. Invece, questo è successo. Anche in Irpinia. Questa confluenza di nuova linfa la si deve, oggettivamente, alla spinta di Matteo Renzi, prima, ed in provincia di Avellino, nelle seconde Primarie, alle figure di Luigi Famiglietti e Roberta Santaniello”. Lo si legge in una nota appello a sostegno del sindaco i Frigento. “Il successo di Luigi, alle Primarie Parlamentari, – si aggiunge – non è stato il frutto di serbatoi di voti o di movimenti occulti di partito. Anche analizzando il voto, si vede come sia stata una risposta diffusa ad una necessità precisa: avere una politica altra. Intorno a questa idea ed alla elezione di Luigi Famiglietti, dal 29 dicembre, tante persone provenienti da altre esperienze politiche, antipolitiche e addirittura dall’astensionismo hanno creduto di poter respirare nuova aria, in quella casa del Centro-Sinistra che, fino ad oggi, appariva un Moloch, chiuso, attendista, contorto, da cui era più facile scappare che riconoscersi. Oggi, che dai meandri di partito si sentono bisbiglii insulsi, più che sulla reale possibilità di capovolgere il risultato delle “parlamentari”, anche solo sulla volontà di farlo, gli irpini che hanno votato da “senza tessera”, si sono riuniti e vogliono far sentire la loro presenza. Non è possibile continuare a immaginarli potenziali, nuovi iscritti di un PD rinnovato e poi tentarli a ridiventare massa migrante da un PD restaurato. Scoprire che, nel PD provinciale e regionale, si sia solo immaginato di sovvertire il voto delle Primarie, applicando acrobazie tali per cui Famiglietti esca dalle candidature alle prossime elezioni, permettendo l’ingresso dalla finestra, di personaggi che hanno trovato la porta finalmente chiusa, crea tali gastriti da impedire il silenzio. Per noi, non ci sono spazi per nuovi bizantinismi. Noi tutti, che da esterni al partito ci scopriamo “più realisti del re” nella ricerca di un PD vincente, facciamo i complimenti a De Luca, regaliamo un sorriso alla Paris …ma Famiglietti non si tocca! Con lui, il Centrosinistra ha avuto in regalo una dose di fiducia in cui, da decenni, non poteva più sperare. Soprattutto, una fiducia che non è figlia di aspettative ambigue o di convenienze lobbiste, come gli anni ’80 ci hanno abituato a subire, ma di una genuina voglia di esserci, nella costruzione di un paese diverso. Come mai lo è stata l’Italia, in questi sessant’anni di partitocrazia repubblicana. Noi, non possiamo capire, ma “comprendiamo” (prendiamo con noi) che per gli uomini e le donne “di partito”, il restare un residuo, può essere considerata una opportunità. A loro, però, diciamo che nel lungo periodo, nemmeno primeggiare sul nulla può premiare, sia le personali aspirazioni, che gli ambigui interessi. Chi ha votato Renzi e poi Famiglietti, ha deciso di esserci. Continuare ad allontanarci, alzando muri di strategie, cavilli e arroganze personali non basterà. L’indipendenza dalla necessità di essere politica, la (finalmente) sopravvenuta voglia di farla, ci rende qualcosa da cui sarà difficile liberarsi, ancor meno allontanare. Chi ha votato Renzi e Famiglietti, da “senza tessera” del PD, in Irpinia, ha troppa voglia di costruire, per non continuare a partecipare e rinnovare!”.