Cicchetti: “Alto Calore Patrimonio va sciolta” |
Cicchetti: “Alto Calore Patrimonio va sciolta”
“Sciogliamo l’Alto Calore Patrimonio”. L’esortazione è di Vito Nicola Cicchetti, già assessore provinciale ed ex segretario irpino del Pdci, ora esponente de La Sinistra che unisce. “L’ennesima sceneggiata dell’Alto Calore Patrimonio sta per andare in onda – dice – questa inutile “costola” nata dallo smembramento dell’Alto Calore nel 2003 con il solo scopo di assicurare la collocazione di qualche “trombato” politico nel CDA. Dopo oltre sei anni di inattività, il bilancio della società può essere così sintetizzato: si è sperperato il denaro dei contribuenti per pagare presidente, consiglieri, revisori e consulenti. Auspichiamo che i Sindaci, in adempimento del mandato popolare ricevuto, avviino una moralizzazione dell’Ente, trovando nell’assemblea del 30.06.2009 la forza di dire basta a lottizzazioni e spartizioni e enti inutili. In un generoso ritorno alla politica, intesa come servizio ai cittadini e non tutela degli interessi di bottega, deliberino di sciogliere l’Alto Calore Patrimonio e riunire le due società che non hanno più ragione di essere, anche alla luce del combinato disposto del comma 2 e 13 dell’art. 113 D. LGS. 267/00 (come modificato a seguito dalla sentenza della Corte Costituzionale 272 del 2004)”. Cicchetti annuncia: “La sinistra che unisce, chiede un incontro con le forze politiche per discutere, seriamente, del “ciclo idrico integrato”. Lo scippo delle acque della nostra provincia, la devastazione idrico-ambientale (Pavoncelli bis), le condotte colabrodo (perdite di oltre il 40%), la mancata depurazione dei reflui rendono ormai non più procrastinabile una seria programmazione e gestione. Nel programma de la sinistra che unisce, grande attenzione e spazio è riservata all’ambiente e al patrimonio idrico “oro blu”. Si liquidi la disastrosa esperienza dell’inutile Alto Calore Patrimonio spa e dell’Alto Calore Servizi spa e si ponga finalmente all’ordine del giorno, nell’interesse degli utenti, a salvaguardia dell’ambiente e di un bene primario, pubblico e indisponibile quale l’acqua: l’efficienza e l’economicità della gestione”.