D’Amelio (Pd), un piano strategico per l’agricoltura irpina

D’Amelio (Pd), un piano strategico per l’agricoltura irpina
«Un piano strategico dell’agricoltura irpina, che aiuti le imprese piccole e medie a crescere, valorizzando il territorio, il paesaggio e le risorse naturali, a partire dall’acqua». Questa la proposta avanzata questa mattina a Caposele dalla candidata del Pd al Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio…

D’Amelio (Pd), un piano strategico per l’agricoltura irpina

«Un piano strategico dell’agricoltura irpina, che aiuti le imprese piccole e medie a crescere, valorizzando il territorio, il paesaggio e le risorse naturali, a partire dall’acqua». Questa la proposta avanzata questa mattina a Caposele dalla candidata del Pd al Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio. «L’agricoltura irpina rappresenta una eccellenza del nostro comparto produttivo. La qualità delle risorse naturali, delle colture e la provata capacità delle piccole e medie imprese del settore hanno consentito all’Irpinia di affermarsi con i propri marchi sui mercati nazionali ed internazionali, divenendo riferimento delle filiere agroalimentari in Italia e nel mondo. Ma ora occorre andare oltre: la scommessa è sulla crescita della nostra agricoltura, attraverso l’adozione di politiche di sviluppo rurale a sostegno delle imprese e dell’occupazione», ha affermato la D’Amelio, durante un incontro con i rappresentanti della Cia, la Confederazione Italiana degli agricoltori. Al centro del confronto un innovativo programma di supporto per il settore agricolo, non solo economico. «Abbiamo la necessità di aiutare le aziende, le micro-imprese e le famiglie a consolidare la propria attività, ma anche ad implementarla, diversificarla, patrimonializzarla, aumentando gli occupati, moltiplicando le attività dell’indotto, incrementando i margini di investimento sulla ricerca», ha spiegato Rosetta D’Amelio. E ai rappresentanti della categoria ha sintetizzato i punti chiave del suo programma, reso possibile dalla leva dei fondi europei 2007-13. «Grazie al Piano di Sviluppo Rurale approvato dalla Regione Campania, oggi disponiamo delle risorse necessarie per investimenti pubblici nella nostra agricoltura, fornendo alle imprese quel sostegno che da tempo sollecitano. Si tratta di uno sforzo che dovrà produrre reddito sociale, occupazione e crescita dell’economia irpina, realizzando quella difesa del suolo, delle risorse naturali e dei territori, che il degrado ambientale verificatosi negli ultimi decenni oggi impone con evidente drammaticità». Di qui, ha proseguito la candidata del Pd, «la necessità di accogliere un insieme di progetti, diretti a rilanciare l’immagine dell’Irpinia come terra delle eccellenze, dalle sue coltivazioni, ai prodotti della filiera eno-gastronomica, fino alla qualità delle sue acque». Impiegando i fondi europee delle diverse misure, il piano strategico proposto dalla D’Amelio punta ad intervenire sia a sostegno dei piccoli imprenditori, aiutando anche la nascita di nuovo micro-impresa, sia incentivando la progettazione collettiva, come spiega. «Con i Progetti Integrati, i Pif, si punta a far crescere tutte le attività di filiera nel campo agricolo, dalla ortofrutticola alla vitivinicola, dalla zootecnia lattiero-caesaria a quella delle carni, dalla cerealicola alla florovivaistica, oltre a tutti gli altri settori nei quali l’Irpinia è presente con le proprie imprese». La scommessa lanciata questa mattina dalla candidata del Pd punta a collegare gli interessi e le esigenze del comparto agricolo con quelli del territorio nel suo complesso, creando le condizioni per un rilancio delle potenzialità turistiche. In questo contesto, auspica una cooperazione tra imprese e comunità locali, finalizzata ad obiettivi di sviluppo economico e sociale legato all’agricoltura. «Abbiamo la necessità di lanciare una vera e propria politica rurale, che sappia guardare al territorio, valorizzando il paesaggio, le risorse naturali e le produzioni agricole di qualità. Crescendo, saranno proprio le realtà imprenditoriali del settore a rappresentare vere e proprie sentinelle del territorio». A Caposele, dove Rosetta D’Amelio affonda parte delle proprie radici familiari, ha rilanciato la centralità del binomio turismo-agricoltura. «Grazie al polo attrattivo costituito dalla nostra eno-gastronomia, ma anche ai “santuari” del turismo archeologico, paesaggistico e religioso, penso in questo caso a Materdomini, possiamo accrescere l’interesse per le nostre aree rurali investendo nelle strutture ricettive, penso alle fattorie didattiche, alle country houses, ma anche alla modernizzazione e alla innovazione delle attività». In questo quadro, la Regione dovrà fare la propria parte nel mettere al sicuro e valorizzare le risorse naturali, necessarie alla agricoltura, ma anche ai centri urbani e all’industria. «Un progetto così ambizioso richiede l’abbattimento degli oneri tariffari, in particolare per quello che riguarda le forniture idriche, oltre che energetiche», ha spiegato. «L’acqua rappresenta una priorità assoluta. Va difesa dagli sprechi, ma soprattutto va amministrata con efficienza a vantaggio di famiglie e imprese. Occorre mettere mano alla ristrutturazione degli acquedotti, rilanciando un piano di investimenti a tutela delle falde», ha concluso.

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