“Abbiamo una straordinaria occasione per cambiare lo stato delle cose. Il fallimento del berlusconismo ci offre l’opportunità di aprire la via del cambiamento. Possiamo farlo, ma dobbiamo farlo ragionando sui fatti, pure per respingere l’ondata propagandistica del Governo che, come ha fatto anche ieri con il nuovo fantomatico piano per l’economia e il Sud, continua a fare annunci dimenticando gli interventi già programmati, come i progetti che giacciono chiusi nei cassetti della Regione Campania, forse troppo impegnata a dirimere i contrasti in giunta e maggioranza”. Con queste parole Enzo De Luca ha esordito nell’incontro con i sindaci del Partito democratico oggi nella sede provinciale del partito a via Tagliamento. Un intervento articolato, quello del senatore, che si è rivolto ai sindaci presenti, ma ha più volte fatto riferimento, anche in vista delle amministrative che si svolgeranno in trentadue comuni irpini, ad un’azione tesa “a coinvolgere quanti si riconoscono nel centrosinistra alternativo a questo Governo” da portare avanti insieme ai rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle forze sociali. Quattro, in particolare, i punti attorno ai quali De Luca ha incardinato il suo intervento, “questioni fondamentali che vanno affrontate per rilanciare l’Irpinia e, insieme, recuperare la matrice innovativa e riformista del Pd”: riprogrammazione dei fondi 2007/2013 e piano strategico, gestione dei servizi (acqua, rifiuti e sanità), federalismo fiscale e piano per il Sud. “Il principio al quale, come giunta regionale, ci ispirammo per la riprogrammazione dei fondi 2007/2013 è stato quello di valorizzare la capacità progettuale dei Comuni, prima di tutto quelli capoluogo, e stimolare l’aggregazione su area vasta. Questa impostazione non è cambiata. L’iniziativa, dunque, resta in capo ai Comuni e, al momento, ci sono progetti fermi, che, se realizzati, imprimerebbero un impulso notevole nello sviluppo della nostra provincia, a partire dal fronte occupazionale. Mi riferisco al progetto delle vie del vino, a quello della stazione sciistica di Bagnoli, al completamento della Paolisi – Pianodardine e della Lioni – Contursi – Grottaminarda. Valorizzare la capacità progettuale dei Comuni vuol dire puntare sull’iniziativa dei sindaci, che mettendo insieme le forze hanno la possibilità di rivendicare un ruolo e una titolarità di azione sempre più marginalizzati dalle politiche di questo Governo e realizzare un federalismo più compiuto e rispettoso delle autonomie locali di quanto lo sia quello propagandato dalla cricca Pdl – Lega e in gran parte ancora sulla carta. Il federalismo, l’ho detto e lo ripeto, è una grande sfida, sulla quale si misura la capacità della classe dirigente di segnare una discontinuità con il passato e la volontà di una parte del Paese, il Mezzogiorno, di recuperare i ritardi storici. In questo, il piano per il Sud, al momento solo un altro degli spot di Berlusconi, non può essere considerato una strategia valida e risolutiva. Come si fa a passare sugli scippi che sistematicamente il Governo ha operato ai danni del Sud per favorire il Nord? L’ultimo, in ordine di tempo, si è consumato sui fondi per la Avellino – Salerno. Anche su questo occorre una grande mobilitazione, del Pd, dei sindaci dell’area, dei sindacati e degli imprenditori. Sono queste le questioni che ci consentiranno di riappropriarci del nostro territorio, di accreditarci come riferimento per le comunità, sempre più aggredite dall’instabilità ed esposte ai rischi delle infiltrazioni malavitose. Il riferimento alla lotta alle mafie, che deve diventare priorità nella nostra azione, la battaglia alla criminalità organizzata, rispetto alla quale non possiamo abbassare la guardia, alla luce della consapevolezza che l’Irpinia non è un’isola felice, mi offre lo spunto per collegarmi ad un’altra grande sfida: la gestione di servizi come il ciclo dei rifiuti, le risorse idriche, la sanità. Su questo si struttura la modernità e la competitività di un territorio. Da senatore, dando seguito anche all’impegno profuso su questi settori da assessore regionale, ho presentato due disegni di legge per liberare la gestione dei rifiuti dalle ombre della criminalità organizzata, un disegno di legge quadro, con il capogruppo Anna Finocchiaro, per la gestione del servizio idrico integrato e per quanto concerne la sanità in Campania ho detto forte e chiaro che le aree interne non possono continuare a pagare in termini di riduzioni del servizio per colmare le voragini di bilancio create dalle aree metropolitane. Forte e chiaro. Ecco, io vorrei che il Pd, in Irpinia, attraverso i sindaci, i dirigenti, e insieme alle forze che si riconoscono nel centrosinistra, agli imprenditori, ai sindacalisti, ai rappresentanti del mondo della scuola e della cultura, tornasse a parlare forte e chiaro alle comunità. Il ritardo accumulato c’è, è inutile negarlo. Il tempo sprecato a dividersi non tornerà indietro. Ma oggi abbiamo una consapevolezza nuova, che ci fa sperare che non tutto sia perduto, che la voglia di fare, l’intelligenza e l’impegno, qualità che hanno sempre contraddistinto la nostra terra, possano aprire un nuovo cammino”.