Decreto abbruciamento stoppie: “Il Pd prende meriti che non ha”

«La solita corsa, tipica degli sciacalli e dei bugiardi, ad accaparrarsi meriti non propri». E’ così che il responsabile provinciale del Mir Giuseppe Rubinaccio commenta l’entusiasmo da parte del Partito Democratico per il decreto sugli abbracciamenti delle stoppie. La regolamentazione tanto attesa da centinaia di agricoltori. «Il solito metodo instaurato dal Pd. Che sale sul carro del vincitore, anche quando non ha minimamente contribuito a che questa battaglia fosse vinta». …

«La solita corsa, tipica degli sciacalli e dei bugiardi, ad accaparrarsi meriti non propri». E’ così che il responsabile provinciale del Mir Giuseppe Rubinaccio commenta l’entusiasmo da parte del Partito Democratico per il decreto sugli abbracciamenti delle stoppie. La regolamentazione tanto attesa da centinaia di agricoltori. «Il solito metodo instaurato dal Pd. Che sale sul carro del vincitore, anche quando non ha minimamente contribuito a che questa battaglia fosse vinta».
Non è una polemica contro il Pd quella di Rubinaccio: «Ma un’operazione verità. Per ristabilire la cronologia dei fatti e i meriti legati all’approvazione di questo decreto. Che non sono assolutamente ascrivibili a chi oggi si vuole insignire di una medaglia senza essere stata in guerra». A parte che è stato il Pdl a porre nel gennaio scorso per primo la questione. Allora Ministro De Girolamo Nunzia, il deputato Pdl Alfonso Attaguile la interrogava chiedendo: «a giudizio dell’interrogante occorre fare le dovute distinzioni per evitare che taluni coltivatori e piccole aziende agricole paghino per i tanti ed eccessivi abbruciamenti illeciti: un conto sono i cumuli la cui combustione provoca fumi quasi sempre tossici, e un altro sono i cumuli di dimensione modeste proveniente dallo sfalcio e dalla potatura o abbruciamenti di necessità, come potrebbero intendersi quelli derivanti dalla castanicoltura». Poi lo stesso Ministro De Girolamo, con il Pd che invece invocava un diverso intervento legislativo, aveva predisposto quello che sarebbe stato il decreto 91/2014. E in tutta questa vicenda, successivamente, chi ha premuto in difesa dei castanicoltori è stata essenzialmente la Regione Campania. Nella fattispecie, l’assessore Daniela Nugnes. Per cui, inutile cercare di speculare. La verità sta negli atti ufficiali. Quelli che sicuramente in alcun modo possono riferirsi al Pd».

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