Decreto Sblocca Italia: “Nulla per il dissesto idrogeologico”

“Il Decreto sblocca Italia getta un altro velo sull’effettiva capacità di rappresentanza dell’Irpinia nel panorama delle attenzioni per quella che fu una provincia ben presente nell’agenda politica nazionale e regionale.” Cosi in una nota Luigi Simeone Segretario Generale Uil Avellino Benevento. Nell’elenco delle opere finanziate – o meglio che dovrebbero esserlo – e soprattutto attivate con scadenze precise che preoccupano circa la loro realizzazione non sempre dipendente da volontà locali…

“Il Decreto sblocca Italia getta un altro velo sull’effettiva capacità di rappresentanza dell’Irpinia nel panorama delle attenzioni per quella che fu una provincia ben presente nell’agenda politica nazionale e regionale.” Cosi in una nota Luigi Simeone Segretario Generale Uil Avellino Benevento. Nell’elenco delle opere finanziate – o meglio che dovrebbero esserlo – e soprattutto attivate con scadenze precise che preoccupano circa la loro realizzazione non sempre dipendente da volontà locali, non figura nulla per un territorio come quello di Avellino oggetto invece negli ultimi mesi solo di frequenti visite elettorali. Mentre si elencano i progetti per SA Aeroporto, per NA Metropolitana e Bagnoli, BN per Alta Velocità (interessa la variante Cancello-Napoli), per Telesina e Fortorina, in Irpinia nulla è previsto per il dissesto idrogeologico, per la manutenzione del territorio e per interventi che pur avrebbero potuto segnare una giusta e sana considerazione, capace di offrire opportunità e soluzioni a problemi sempre posti e mai riscontrati . Non sappiamo se i tempi imposti per l’aperura dei cantieri siano una condizione utile da sola ad accelerare le decisioni e le opere ma resta il fatto che ancora una volta la questione dell’isolamento di un territorio che rischia di ampliarsi se non si recupera una capacità di condizionamento delle scelte della politica da troppo tempo girata dalla parte sbagliata. Gli interventi più volte annunciati relativi anche ad opere infrastrutturali sarebbero potuti essere ricompresi nelle opere soggette a semplificazione burocratica e canteriabilità per poter passare almeno potenzialmente dalle parole a i fatti, ma niente di tutto ciò si registra, e nel silenzio imbarazzante si aspetta la prossima occasione”, conclude la nota del Segretario Uil.

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