Antonio Di Nunno a tutto campo ai microfoni di Radio Punto Nuovo. “Ricominciare daccapo, su tutti i fronti”. L’ex primo cittadino di Avellino analizza criticamente l’attuale situazione politico-amministrativa del capoluogo, soffermandosi su quelle che devono essere, a suo avviso, le priorità. Dall’edilizia al commercio passando per il “contentino” dell’area vasta fino ad arrivare alle responsabilità politiche di De Mita e Mancino e dei partiti politici, “attualmente privi di una coscienza politi… |
Antonio Di Nunno a tutto campo ai microfoni di Radio Punto Nuovo. “Ricominciare daccapo, su tutti i fronti”. L’ex primo cittadino di Avellino analizza criticamente l’attuale situazione politico-amministrativa del capoluogo, soffermandosi su quelle che devono essere, a suo avviso, le priorità. Dall’edilizia al commercio passando per il “contentino” dell’area vasta fino ad arrivare alle responsabilità politiche di De Mita e Mancino e dei partiti politici, “attualmente privi di una coscienza politica cittadina ed incapaci di costruire un pensiero sull’urbanistica, su un futuro della città”. Avellino, secondo l’ex sindaco Di Nunno, “sta perdendo sempre più ruolo, significato e peso tipici di un capoluogo”. E allora su cosa bisogna puntare? “Lasciando perdere opere pubbliche completamente fuori luogo, bisogna concentrarsi sull’acqua e sul verde”.
Sul ping pong delle dimissioni del sindaco Paolo Foti, Di Nunno è molto chiaro: “Se si è dimesso per riflettere ed invertire la rotta, colga l’occasione per invertirla veramente, soprattutto sul piano urbanistico e riguardo al rapporto con i suoi assessori”.
L’augurio dell’ex primo cittadino è che ci siano dei “partiti finalmente pensanti, qualcuno che abbia le idee chiare e le sappia trascrivere dalla testa sulla carte e che soprattutto la sappia difendere dagli interessi sotterranei, occulti”.