Elezioni, Fierro: “Per il Pd si apre una nuova fase”

POLITICA AVELLINO – “Ha ragione Bersani: i dati delle quattro città “cifra” reale di questa consultazione elettorale hanno una lettura univoca. La destra e Berlusconi hanno perso. Il PD ed il centro sinistra raggiungono tutti gli obiettivi che si erano proposti, con due sindaci eletti al primo turno e costringendo il centro destra al ballottaggio a Milano, scelta da Berlusconi come controprova alla fiducia “estorta” alla Camera, ed a Napoli. E’ la conferma di quanto andiamo dicendo da mesi, sulla chiusura di una fase politica e l’urgenza di mostrarsi pronti ad aprirne una del tutto nuova”. E’ quanto afferma Lucio Fierro del coordinamento provinciale dell’Area “Un senso alla nostra storia” nel PD Irpino.
“Il dato, – prosegue Fierro – premia quel centro-sinistra plurale per il quale ci siamo battuti perché, solidamente legato da chiare intese programmatiche, potesse valorizzare appieno le mille facce dell’Italia che non si rassegna alla malapolitica, all’egoismo sociale ed alla stagnazione. In questo quadro non sfugge che il dato meridionale, come quasi sempre è avvenuto nella storia del nostro Paese, sia “in ritardo”. Non sfugge soprattutto che se avessimo avuto la saggezza di evitare gli errori nella gestione sia delle primarie che del dopo-primarie, Napoli avrebbe potuto rappresentare una “perla” possibile, pari nel suo splendore al risultato di Pisapia a Milano, se è vero, come è vero che, malgrado il male che siamo stati capaci di farci, il voto cumulato dei due candidati del centro.sinistra sfiora la maggioranza assoluta.
Da qui dobbiamo ripartire. Dalla consapevolezza che cambiare è all’ordine del giorno e che dipende da noi dare credibilità, sul piano della proposta sulle cose da fare per il Paese e delle alleanze, le più larghe possibili, da mettere in campo. E questo sin dal passaggio decisivo dei ballottaggi. In questo contesto il dato irpino è più che soddisfacente. Senza scadere nei toni, ci pare si possa dire che chiunque si fosse illuso di relegare il PD alla marginalità nel governo dei nostri paesi, abbia non poche ragioni di delusione. Di questo va dato merito innanzitutto ai candidati sindaci ed a tutti gli amici e compagni che ci hanno messo la faccia con la candidatura, ai segretari di circolo e tutti coloro che si sono spesi con generosità in una campagna elettorale resa complessa dal peso del localismo e dei particolarismi personalistici. Essi hanno potuto lavorare con serenità grazie al senso di responsabilità che ha guidato il gruppo dirigente del partito nella sua interezza, ma anche grazie alla scelta in cui ci siamo impegnati di garantire una guida politica al di fuori di ogni calcolo di convenienza contingente, che è stata alla base della nomina dell’attuale coordinamento politico.
Anche da noi occorre cambiare passo. La fase che si apre richiede che con decisione si acceleri l’insediamento del partito sul territorio; si affermi il carattere di un partito di opposizione capace di incalzare e fare esplodere le contraddizioni del non-governo della destra in Regione ed in Provincia; di riportare il confronto politico entro le righe e sulle questioni che toccano la vita di ogni giorno della gente in carne ed ossa.
Per questo, chiusa la fase di un accordo contingente di responsabilità, occorre verificare con tutte le anime del partito la possibilità di una chiara scelta di accordo sulla politica, nella chiarezza, rifuggendo da intese unanimistiche fondate sul pasticcio e l’ambiguità. Per questo occorre andare con urgenza alla convocazione degli organismi del partito, a partire dall’Assemblea Provinciale, per un dibattito, che il contesto ci consente, sereno e produttivo”.

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