Elezioni in Irpinia, Udc: “Il bipolarismo è superato”

POLITICA IRPINIA – “Ci appare singolare, se non grottesca, la lettura eccessivamente politicizzata dei dati elettorali relativi alle Amministrative del 15 e 16 maggio scorsi che, invece, sono principalmente e sostanzialmente legati a questioni locali e che non afferiscono a posizioni politiche più generali”. E’ quanto sostiene in uan nota il coordinamento provinciale dell’Udc di Avellino.
“Questa lettura falsata arriva da forze politiche, come il Partito Democratico, che rimasti a bocca asciutta di successi elettorali ormai da tempo, tentano di rianimare prima se stessi e poi il proprio elettorato drogando un esito che ha una cifra politica di sicuro limitata. Di fronte a questa reazione, possiamo anche arrivare a comprenderli, non senza provare però una specie di tenerezza nei loro confronti.
Al contrario, quello che noi registriamo è un sostanziale equilibrio con rapporti numerici che rimangono invariati se il dato lo si rapporta allo scenario provinciale nel suo complesso. Si è verificata, infatti, una sorta di cristallizzazione del dato elettorale, una condizione di calma apparente che, però, rappresenta il preludio, in Irpinia in particolare, per il consolidarsi di una tripolarizzazione del quadro politico. Il dato emerge con chiarezza se, al netto delle esperienze totalmente civiche che pure hanno caratterizzato questa tornata elettorale, si prova ad aggregare il risultato per aree politiche, almeno rispetto ai candidati sindaco.
L’area civica, infatti – quella dove l’Unione di Centro è comunque rappresentata ma insieme ad altre forze e e senza che vi sia, però, alcun esperimento politico in atto – arriva a raccogliere quasi 16mila consensi, pari a circa il 23% sul totale dei votanti, con sei sindaci eletti. L’area di centro, invece, raccoglie circa 22.400 voti con il 32% dei consensi sul totale dei votanti ed arrivando ad eleggere una dozzina di sindaci.
L’area di destra supera di poco i diecimila voti con quattro sindaci eletti. L’area di sinistra non va oltre i 18mila voti, elegge 10 sindaci con una percentuale pari al 25,8%. Certo, si tratta di cifre che vanno ben ponderate e che non tengono conto delle tante presenze all’interno delle singole liste che pure fanno riferimento ad una appartenenza politica e partitica. Ma si tratta di dati che fotografano un comportamento degli elettori rispetto ad una proposta che comunque faceva riferimento a posizioni politiche più generali e che coglie proprio il superamento ormai in atto del bipolarismo. Va detto,poi, che i sindaci uscenti di questa tornata elettorale sono stati eletti in un’altra era, nella quasi totalità dei casi nel 2006, quando, cioè, si era in pieno sistema bipolare e dentro un quadro politico che oggi si è totalmente decomposto. Oggi, tutti i sindaci eletti, di tutte le appartenenze, trovano una nuova legittimazione politica che tiene conto però di un equilibrio politico nuovo che supera di fatto il bipolarismo.
Ci preme, poi, aggiungere un dato importante. L’Unione di Centro era di sicuro il partito maggiormente presente in questa tornata elettorale, sia per numero di candidati sindaco che per presenze all’interno delle varie liste. Un dato che da un lato testimonia un evidente ed incontrovertibile radicamento del partito sul territorio e che dall’altro presentava rischi maggiori rispetto all’esito elettorale. Rischi che abbiamo corso ma che non hanno certo reso opaca la nostra performance elettorale.
Va dato senza dubbio merito ai due casi di liste che si sono presentate, caso unico in Irpinia, agli elettori con il simbolo dell’Unione di Centro. E’ accaduto a Luogosano e a Senerchia. Una scelta coraggiosa che è stata però premiata. Entrambi questi schieramenti hanno vinto in due realtà comunali fino ad oggi amministrate da sindaci del Partito Democratico.
E’ giusto, poi, fare un’ultima annotazione. Rispetto a casi elettorali dal valore politico e simbolico più rilevante, ci piace sottolineare come, di fronte ad un successo elettorale indiscutibile, ci sia stata da parte nostra una misurata e composta soddisfazione. Non si può certo dire che a Montefalcione l’Unione di Centro non fosse impegnata a sostenere la candidatura di Maria Antonietta Belli. Certo, sotto profilo comportamentale, nulla ha fatto ricordare la sguaiata e scomposta reazione che prestigiosi dirigenti e rappresentanti del Pd ebbero ai tempi delle Amministrative di Nusco.
A giorni, infine, ci riuniremo come coordinamento provinciale dell’Unione di Centro per affrontare un’analisi puntuale di quello che è stato l’esito elettorale”.

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