Elezioni regionali, il Governo si rivolge alla Consulta |
Elezioni regionali, il Governo si rivolge alla Consulta
Con quale sistema elettorale andremo alle urne alle prossime elezioni regionali? Il dubbio è destinato a persistere ancora per qualche mese. Lo scontro tra governo e Campania sulla nuova legge elettorale, infatti, non si placa. Dopo aver appreso che la Corte Costituzionale ha fissato l’udienza per il prossimo 10 aprile, ad urne oramai chiuse, l’Esecutivo sta approntando la richiesta di anticipazione. Attraverso l’Avvocatura dello Stato, Palazzo Chigi sta per avanzare una missiva formale per far sì che la Consulta si pronunci molto prima del termine inizialmente fissato. Alla base una motivazione imprescindibile: se i Giudici si esprimeranno a elezioni già fatte, il risultato elettorale potrebbe essere falsato. In altri termini: se la nuova legge elettorale della Campania fosse giudicata incostituzionale, saremmo di fronte al rischio di annullamento delle elezioni o quanto meno ci sarebbero decine e decine di ricorsi. Il Governo chiede ai Giudici della Consulta di verificare due aspetti del testo. Il primo: l’introduzione della preferenza di genere, che obbligherebbe il cittadino a esprimere la preferenza per un uomo e per una donna, questo secondo i giuristi limita la libertà del diritto di voto sancita dalla Costituzione. Il secondo aspetto, formale quanto sostanziale, è che la Legge regionale sia stata approvata prima delle modifiche allo Statuto. Il perfezionamento successivo non basterebbe. Insomma, Palazzo Chigi è orientato a non far passare in sordina la questione. Ad oggi, in assenza di richiesta di sospensiva, resta in vigore la nuova legge elettorale regionale. Salvo che la Consulta non decida di pronunciarsi prima come chiederà già la prossima settimana l’Avvocatura dello Stato. La partita sul terreno giuridico, è dunque ancora aperta.