“Anche Avellino il 2 giugno sarà invasa dai mezzi militari dell’Esercito che saranno schierati lungo il corso principale della città. Invece di lavoro lo Stato offrirà ai cittadini una dimostrazione della “forza militare” di cui è dotata l’Italia”. E’ quanto afferma la segreteria provinciale del Partito dei Comunisti Italiani – FdS di Avellino.
“Invece della tutela dell’ambiente, ci verranno mostrati mezzi militari inquinanti e dannosi all’ambiente. Invece del rispetto dell’art. 11 della nostra Costituzione, che “ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali”, ci verranno mostrati mezzi militari atti a combattere guerre di aggressione, come quelle a cui l’Italia sta già partecipando, una su tutte in Afghanistan che costa un miliardo e mezzo di euro l’anno. Invece dei servizi sociali verranno spesi una ventina di miliardi di euro per comprare 90 caccia bombardieri F35. Mentre si tagliano le pensioni, la spesa per armamenti non sarà affatto diminuita ma anzi complessivamente aumentata. Invece che pane e lavoro avremo fame e guerre.
L’Irpinia ed il popolo italiano non hanno bisogno di guerre e di armamenti. Abbiamo sperimentato cosa sia la guerra durante la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, voluta dal nazi-fascismo, che ha provocato oltre 60milioni di morti e distruzioni immani al nostro paese e al mondo intero. E’ una vergogna per l’Italia che le massime istituzioni statali si rendano colpevoli della violazione continua e sistematica della nostra Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza al nazi-fascismo. Il Partito dei Comunisti Italiani chiede il rispetto della legalità costituzionale ed il blocco di tutte le manifestazioni militariste in programma per la giornata del 2 giugno che è la “Festa della Repubblica” fondata sul lavoro e sulla solidarietà, sul rispetto del lutto e della sofferenza delle popolazioni duramente colpite dal terremoto, e non certo sugli armamenti che vogliano invece mostrarci.
Se così non sarà – conclude la nota – invitiamo tutti i cittadini di Avellino a sfilare per il corso principale della città indossando la bandiera per la pace in segno di dissenso e di rifiuto della violenza che le armi sempre manifestano”.