Fierro: Asa e Acs simili vicende. Questo è un Pd suicida

Fierro: Asa e Acs simili vicende. Questo è un Pd suicida

“Lo spettacolo indecoroso, dopo quello fornito sulla vicenda dell’ASA costringe tutti ad interrogarsi dove si stia portando il Comune di Avellino”. E’ quanto afferma il coordinatore di “un senso alla nostra storia” nel PD irpino, Lucio Fierro. “Asa ed ACS sono vicende simili: gli stessi personaggi, dall’uno e dall’altro lato, cercano di usare società partecipate per collocare loro parenti e famigli con la complicità e persino la partecipazione di chi, per la funzione apicale occupata, dovrebbe assicurare trasparenza ed interesse pubblico. Nell’uno come nell’altro caso si tratta di assunzioni “pilotate”, con la foglia di fico di presunti parenti che si sarebbero dimessi, le prime, con la società di lavoro interinale ‘orientata’, come avviene in questi casi, le seconde. In entrambi i casi assunzioni non necessarie, non utili, finalizzate solo a scopi clientelari.
Conta poco che la forma possa sembrare rispettata. Conta persino poco che gli azzeccagarbugli che vi hanno lavorato possano aver messo le cose in modo tale da impedire l’unica cosa decorosa, la loro revoca.
Ciò che conta è che in società a maggioranza pubblica, per una delle quali, l’ACS, società a totale partecipazione pubblica, una nota sentenza della Corte Costituzionale impone gli stessi meccanismi di pubblicità e di selezione che per gli enti pubblici, si sia operato in assoluto dispregio di norme elementari di correttezza, di oggettività, di buona amministrazione. Per l’ACS ci si inventa la favoletta del ‘costo zero’, dimenticandosi di dire che se la società presenta avanzi essi sono di pertinenza del socio unico e quindi da stornare a vantaggio del bilancio comunale e che per giustificare le assunzioni si sono inventati compiti che esulano da quelli statutariamente assegnati alla società e per di più già oggetto di convenzione onerosa del Comune con l’ASA.
Viene il dubbio che la tanto paventata minaccia di Galasso per una società di spazzamento comunale, più che per ricontrattare i rapporti con la Provincia, nasconda solo il desiderio di una grande abboffata di nuove assunzioni a danno del contribuente.
Va dato atto a La Verde del suo rigore e della sua coerenza. Probabilmente ciò gli impedirà di continuare a fare il capogruppo come ha impedito a Romano di continuare a fare il Presidente dell’Asa, mostrando come vincente l’immagine di un PD accattone, prepotente, plebeo, un PD, insomma, da suburra, che è difficile immaginare possa rappresentare le migliori tradizioni civili di questa città.
Questo è un PD suicida che rischia di fornire, con i suoi comportamenti, ad una destra arrembante, decisa ad occupare spazi e funzioni di sottogoverno e di occupazione del potere con fini di parte, una cortina di fumo di moralismo da usare a copertura dei suoi fini reali.
Enzo De Luca rivendica, legittimamente o meno, ad ogni piè’ sospinto un ruolo apicale di riferimento politico che gli deriva dalla funzione istituzionale ricoperta in Senato e nel Comune. Questo ruolo, dopo quanto è avvenuto in Consiglio e dopo le sciagurate dichiarazioni di Galasso, oggi non può evitarsi di esercitarlo: parli, e pubblicamente, prenda posizioni, evitando di nascondere la testa nella sabbia come ha fatto per la vicenda dell’ASA. Consentirà a tutti noi di capire quale sia il PD che vuole”.

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