Forgione: “No a nuovo asse Bassolino-De Mita”

Forgione: “No a nuovo asse Bassolino-De Mita”
No ad un nuovo asse De Mita-Bassolino. Il comitato dei Mille a sostegno del sindaco De Luca torna in campo. Ecco la nota firmata da Andrea Forgione e da Antonio Petruzzo:
“La Consulta ha promosso la nuova legge elettorale della Regione Campania, bocciando il ricorso presentato dal Governo in me…

Forgione: “No a nuovo asse Bassolino-De Mita”

No ad un nuovo asse De Mita-Bassolino. Il comitato dei Mille a sostegno del sindaco De Luca torna in campo. Ecco la nota firmata da Andrea Forgione e da Antonio Petruzzo:
“La Consulta ha promosso la nuova legge elettorale della Regione Campania, bocciando il ricorso presentato dal Governo in merito alla doppia preferenza uomo-donna ritenuta incostituzionale. Da oggi, quindi, si apre di fatto la campagna elettorale che si concluderà a marzo 2010 con l’elezione del nuovo Consiglio regionale e del Governatore della Campania. Il periodo è breve e non si può più attendere per porre le premesse e creare le condizioni per superare, una volta per tutte, il sistema politico “DE MITA – BASSOLINO”, responsabile di un contesto regionale tuttora scosso dallo scandalo dei rifiuti, dello sperpero di pubblico denaro, dei fondi europei inutilizzati, della sanità commissariata, della presidente del consiglio regionale Lonardo-Mastella con obbligo di dimora fuori regione, del governatore Bassolino inquisito e rinviato a giudizio con ipotesi di reato che vanno dalla frode in pubbliche forniture, alla truffa ai danni dello Stato, abuso di ufficio, falso e reati ambientali, dell’ARPAC decapitata dalla magistratura e della malavita infiltrata nei gangli vitali delle istituzioni. Eppure, nonostante questo quadro politico-amministrativo sia drammatico e disastroso, frutto di 10 anni di malgoverno, l’asse De Mita – Bassolino tenta ancora di riciclarsi, celandosi a volte dietro il giovane Segretario regionale del PD, Enzo Amendola, e a volte dietro il Prof. Raimondo Pasquino, Rettore dell’Università di Salerno. Entrambi, potenziali candidati alla carica di governatore per l’asse De Mita – Bassolino che intende, attraverso uno di loro, continuare a tenere in piedi un sistema di potere inamovibile, cinico e prepotente. Riproporre in Campania l’asse DE MITA – BASSOLINO, anche se camuffato bene, è un suicidio politico per il centrosinistra che si vedrà costretto a consegnare la Regione alla destra di Berlusconi e Cosentino. Chi pagherebbe, poi, maggiormente lo scotto di questo sodalizio politico sarebbe proprio il PD che non potrà spiegare ai suoi elettori la contraddizione che emerge da un accordo regionale con forze politiche che nel contempo governano insieme al centrodestra nelle province di Avellino, Napoli e Salerno. E’ chiaro che, stando così le cose, il segretario regionale del PD, Enzo Amendola, dimostra di non avere una linea politica autonoma e coerente ma di essere totalmente schiacciato sulle posizioni del suo tutor Antonio Bassolino. Spesso, si ha l’idea che il PD di Bassolino e Amendola parli ad un mondo virtuale, che non esiste, con una lingua morta, che non si capisce. Chi infatti in Campania si lascerebbe affascinare da un progetto politico che, secondo quanto detto dal segretario Amendola ad Avellino, vedrebbe insieme al PD, il partito di De Mita e la MPA siciliana di Lombardo? Quali altre forze del centrosinistra sarebbero disposte a dar vita ad un progetto politico di questa forma e di questa sostanza? E’ chiaro a tutti che un tale progetto politico sia destinato alla sconfitta elettorale. D’altronde, dalle ultime indagini demoscopiche emerge un netto vantaggio del PDL che sfiora il 50 per cento dei consensi in Campania, mentre nella coalizione di centrosinistra, secondo le stesse indagini demoscopiche, c’è un solo uomo politico che ha i numeri per sfidare il candidato di Berlusconi, e questo risponde al nome di Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno. Se però i bassoliniani, anche alla luce di questi risultati demoscopici, continuano ad opporre una forte resistenza alla candidatura di Vincenzo De Luca, vuol dire che non si fa peccato a pensare che la loro unica preoccupazione è quella di non perdere il potere personale, anziché perseguire un progetto politico innovativo e di programma che guardi al futuro della regione Campania. Noi del Comitato dei Mille crediamo che un uomo di programma come Vincenzo De Luca possa farcela anche in Campania perché ha dimostrato, fatti alla mano, di aver attuato un programma che ha cambiato in meglio la città di Salerno: i risultati positivi ottenuti dal Sindaco di Salerno sono noti a tutti. Non bisogna mica farsi leggere la mano da una zingara per capire che è finito il tempo di DE MITA – BASSOLINO e che quel duopolio politico non ha funzionato e ha fatto fare un salto indietro alla Campania, ipotecando pesantemente il futuro dei nostri figli. Mai e poi mai avalleremo una nuova alleanza DE MITA – BASSOLINO per la Campania, ed annunciamo, fin da ora, che questa remota e sciagurata possibilità ci troverà pronti e combattivi nel contrastarla. A nostro parere è giunto il tempo di fare sul serio. Subito dopo le feste natalizie avvieremo una raccolta firme, di iniziativa popolare, per chiedere a Vincenzo De Luca di scendere in campo, indipendentemente dalla volontà delle oligarchie dei partiti che subiscono il “niet” dell’asse DE MITA – BASSOLINO, convinti come siamo che con Vincenzo De Luca si vince. Non permetteremo ad uno sparuto gruppo di cortigiani di Bassolino di bloccare la nostra giusta richiesta di discontinuità e rinnovamento che sale anche dalla società civile stanca di essere governata da una gerontocrazia da Jurassic Park, dove vecchi “dinosauri” politici pensano solo a conservare il proprio sistema di potere e la loro corte di maggiordomi, nani, ballerine, ruffiani, speculatori e parassiti. Con Vincenzo De Luca possiamo coltivare la speranza di vedere, un giorno non molto lontano, una Campania diversa, migliore, libera, democratica, vivibile e sicura. Insomma, non lasceremo che a decidere del destino dei cittadini campani siano ancora due politici datati e conservatori come De Mita e Bassolino anche perché la storia, che è l’eterna lotta fra innovatori e conservatori, non può fermarsi proprio ora che la sfida si fa avvincente”.

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