Gestione acqua e rifiuti, Rossano: Pdl irpino la vuole pubblica

Gestione acqua e rifiuti, Rossano: Pdl irpino la vuole pubblica
“Nel momento in cui il Governo Berlusconi ha ottenuto la fiducia sul decreto Ronchi, vale a dire sulle norme anti-infrazioni Ue e sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali e tra questi l’acqua e la gestione dei rifiuti, appare quanto meno contraddittoria la posizione assunta da alcuni espon…

Gestione acqua e rifiuti, Rossano: Pdl irpino la vuole pubblica

“Nel momento in cui il Governo Berlusconi ha ottenuto la fiducia sul decreto Ronchi, vale a dire sulle norme anti-infrazioni Ue e sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali e tra questi l’acqua e la gestione dei rifiuti, appare quanto meno contraddittoria la posizione assunta da alcuni esponenti del PDL irpino che si dichiarano tout court favorevoli alla gestione totalmente pubblica dei due importanti settori”. Così esordisce la nota emanata dall’architetto Claudio Rossano, esponente di Merito è Libertà. “Sono purtroppo significative – continua Rossano – le dichiarazioni in tal senso sia del capogruppo provinciale del PdL Di Cecilia sia dell’assessore all’ambiente Gambacorta. Purtroppo ancora una volta si assiste ad una politica localistica, sganciata dalle grosse tematiche nazionali, tesa a non turbare le forze sindacali e gli attuali gestori dei servizi, in una sorta di “continuismo” con le passate gestioni del centro sinistra irpino. Nessuna seria analisi è stata compiuta dagli esponenti del PdL irpino sulle ragioni per cui il governo ha voluto riformare un sistema attualmente in mano ad una miriade di imprese pubbliche, la cui natura pubblica non è certo sinonimo di efficienza. Il Governo ha perciò introdotto il principio che queste società devono essere aperte al privato, proprio con l’obiettivo di migliorare il servizio ai cittadini. La proprietà delle infrastrutture (acquedotti, reti fognarie, impianti di depurazione) resta pubblica; la gestione – dove serve – può diventare privata. Ritornando alle vicende irpine come non ricordare le alte tariffe praticate dall’Alto Calore, le altissime dispersioni in rete – circa il 50% dell’acqua distribuita -, le vicende penali che hanno caratterizzato lo scorporo del vecchio consorzio idrico nelle due società Alto Calore? Come non ricordare ai tanti difensori dell’acqua come “bene assolutamente pubblico” che le due società Alto Calore – per la loro stessa natura di società per azioni – operano perseguendo finalità ispirate al rafforzarsi del capitale sociale e al conseguimento di utili? Quasi lo stesso avviene nel campo dei rifiuti, dove lo scioglimento dei Cosmari previsto per la fine dell’anno, pone all’Amministrazione Provinciale il problema della costituzione di una società per la gestione del ciclo dei rifiuti. L’assessore Gambacorta ed altri esponenti del PdL – che evidentemente non si riconoscono nella linea nazionale espressa dal Governo sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali – senza confronto alcuno si sono apertamente schierati per la realizzazione di una società a totale capitale pubblico per la gestione del ciclo dei rifiuti. Tale scelta sarebbe stata presa al fine di evitare problemi di infiltrazioni malavitose in Irpinia. Motivazioni invero deboli che considerano l’Irpinia e la Campania territori dove non possa essere assicurata la legge dello Stato. Di fronte a tale espressa esigenza di legalità non si comprende perché la Provincia – che ha ingenti quote nelle due società Alto Calore – ancora non si sia costituita parte civile in quel processo penale che vede rinviati a giudizio numerosi amministratori che determinarono lo scorporo del vecchio consorzio nelle due attuali società. O forse l’esigenza di legalità si ferma al cospetto di figure vice apicali dell’A.P. che ebbero funzioni di consulenza dell’illegittimo scorporo? Ma da ieri – grazie al decreto Ronchi – le gare a evidenza pubblica diventano la regola per l’affidamento dei servizi da parte delle amministrazioni. Vi è quindi una sorta di divieto all’assegnazione diretta a società prevalentemente pubbliche e controllate in maniera stringente dall’ente locale affidatario. L’assessore Gambacorta e il capogruppo Di Cecilia dovrebbero pertanto rivedere le proprie scelte ed optare, per l’affidamento dei servizi, per una gara aperta a ditte europee, secondo quanto previsto dalle norme comunitarie. Sarebbe del resto utile sentire al riguardo il parere del Coordinatore Provinciale del PdL on. Cosenza che proprio ieri, insieme a tanti altri deputati eletti in Irpinia, è stata presente in aula al fine di assicurare la fiducia al decreto Ronchi. Il PdL irpino rischia purtroppo, con le scelte consociative dell’Amministrazione Provinciale, di ritrovarsi sulle stesse posizioni del PD di Bersani, che matura il suo atteggiamento in quel sottobosco di imprese pubbliche municipalizzate che hanno in quel partito un punto di riferimento. Merito è Libertà condivide invece quanto fatto dal Governo nazionale in materia di liberalizzazione dei servizi pubblici locali.”

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