Gestione acqua, Rossano: Pd e Udc artefici della paralisi Ato

“Sono davvero singolari le dichiarazioni sia degli esponenti del Partito Democratico sia dell’UDC dopo il nulla di fatto verificatosi nell’assemblea dell’ATO, una inutile assemblea fatta nel rozzo tentativo di imporre al consiglio di amministrazione dell’ATO l’affidamento “in house” della gestione del Servizio Idrico Integrato alla società Alto Calore Servizi Spa”. E’ quanto afferma l’esponente di Merito e Libertà, già Commissario regionale Ato, Claudio Rossano.
“Ambedue i partiti dovrebbero avere vergogna per quanto hanno fatto negli anni gestendo, praticamente insieme, le acque irpine. Sono essi stessi infatti i principali responsabili della paralisi dell’ATO, della mancata individuazione del gestore unico, individuazione ostacolata al solo fine di favorire il gestore esistente, ovvero la società Alto Calore Servizi spa. Ed oggi cercano di mascherare sotto una falsa polemica i grossissimi interessi economici che si celano dietro l’affidamento del servizio idrico integrato dell’Irpinia e del Sannio. Nel corso dell’assemblea un delegato ha esplicitamente parlato di interessi nella vicenda sia da parte della società ACEA sia del gruppo Caltagirone, individuando anche i rapporti di parentela col segretario nazionale dell’ UDC Casini.
E quanto da me ascoltato dovrebbe essere stato registrato dagli uffici dell’ATO che provvedono alla stesura della delibera. Insomma un business enorme su cui in molti cercano di mettere le mani. Secondo una stima sommaria, fatta tenendo conto della popolazione servita, si tratta di appalto il cui valore oscilla tra 40 o 50 milioni di euro all’anno, per la sola fornitura idrica. Proprio in considerazione delle somme in gioco credo che solo una gara pubblica – ad evidenza europea – possa garantire la trasparenza, efficacia ed economicità del servizio idrico. Ma la segretaria del PD Lengua – che evidentemente condivide l’operato di Bassolino, che con la legge regionale n.2/2010 ha cercato di aggirare l’ostacolo della trasparenza nell’affidamento del servizio idrico – ha giudicato “scellerata” la scelta del governo di centrodestra di proporre impugnativa avverso tale legge.
E solo pochi giorni fa la Corte Costituzionale ha dato torto a Bassolino e ragione al Governo Berlusconi. “Scellerata” anche la decisione della Corte? Tale Organismo nei fatti ha ribadito che, per quanto riguarda lo specifico settore del servizio idrico integrato, “le procedure di affidamento sono da ricondurre alla materia della tutela della concorrenza, di competenza legislativa esclusiva statale, trattandosi di regole dirette ad assicurare la concorrenzialità nella gestione del servizio idrico integrato, disciplinando le modalità del suo conferimento e i requisiti soggettivi del gestore, al precipuo scopo di garantire la trasparenza, l’efficienza, l’efficacia e l’economicità della gestione medesima”.
La Lengua attribuisce poi l’illegittima accelerazione in materia di affidamento del servizio alla volontà del centro destra. Dopo le ultime dichiarazioni dell’UDC di Casini, tese alla caduta del Governo Berlusconi, può mai essere considerato l’UDC forza di centro destra? La verità è che l’ATO Calore Irpino è stato sempre guidato da esponenti apicali del centro sinistra ( De Stefano , Maselli, Festa. Lo stesso Giuditta – oggi legato al centro destra, all’epoca in cui era Presidente ATO era anche lui organico al centro sinistra ) e che in oltre otto anni di gestione tutto è stato paralizzato, proprio per non turbare l’operato della società Alto Calore Servizi, che nel tempo ne ha fatte di “cotte e di crude”. Sa la Lengua che oltre cento persone sono state illegittimamente assunte in quella società, nonostante l’esplicito divieto fatto dalla legge nazionale e nonostante le numerose note di diffida fatte dalla stessa Regione Campania? Ed ora tutto quel personale assunto sotto le Presidenze di De Luca – poi divenuto senatore del PD – e di Iannicelli , anche lui esponente del PD, grava sulle tasche dei contribuenti irpini, che pagano tariffe altissime, tra le più alte d’Italia.
Sa la Lengua del processo che coinvolge numerosi amministratori del centro sinistra per l’illegittima scissione del Consorzio Alto Calore e per il falso in bilancio di Alto Calore Patrimonio spa? Ma mentre per Berlusconi i processi dovrebbero svolgersi con rapidità estrema, il processo “Alto Calore” langue in Irpinia, in attesa dell’ ”attesa prescrizione dei termini“.
Sa la Lengua del “condono tombale” di diversi miliardi di lire pagato per irregolarità fiscali commesse dalla società di Corso Europa? Queste cose ho ribadito per molti anni, convinto come sono che solo una gara ad evidenza europea possa portare trasparenza nell’intero settore, davvero compromesso da una rozza gestione del potere politico. Ed oggi, a pochi giorni dallo scadere del termine previsto del 31 dicembre 2010 per l’affidamento del servizio idrico, vi sono ancora tantissime procedure da espletare: si dovrà tenere una inutile “conferenza di servizio” tra gli attuali gestori, dovrà essere approvato dall’assemblea il Piano d’Ambito, non ancora completato; in seguito tale strumento dovrà avere una verifica di coerenza, effettuata dalla Regione, sentita l’Autorità di bacino competente per territorio, per mezzo del settore Ciclo Integrato delle Acque della Regione Campania.
E, senza il Piano d’Ambito, senza conoscere le opere necessarie al servizio idrico integrato, senza conoscere la tariffa idrica, senza conoscere la convenzione e il disciplinare per l’affidamento del servizio – che ritengo nessuno si sia ancora preoccupato di fare – la richiesta di affidamento avanzata dai Sindaci e portata avanti dal Presidente di Alto Calore Patrimonio e vice Presidente di Alto Calore Servizi Abate è paragonabile alla richiesta di un’impresa che richieda l’affidamento di un’opera pubblica, non ancora progettata, di cui non si conoscono i costi e gli oneri definiti per capitolato. Cosa avverrebbe mai se il Piano d’Ambito prevedesse la realizzazione di opere ed impegni economici che la Società Alto Calore Servizi non fosse in grado di assicurare? Queste cose ho ribadito per anni, quando avevo qualche ruolo dirigente nel partito di Forza Italia.
Purtroppo oggi il PdL irpino è totalmente assente in questa polemica, facendo acriticamente proprie le posizioni dell’UDC, che nelle prossime elezioni politiche sarà sicuramente avversario del PdL. Nessuno all’interno del PdL avanza la proposta che le Amministrazioni Comunali e quella Provinciale – che hanno quote nelle due società Alto Calore – si costituiscano come parte civile nel “processo penale Alto Calore”. Nessuno chiede che vengano rese pubblici gli incarichi e gli importi delle consulenze affidate da Alto Calore Patrimonio e da Alto Calore Servizi. Corrisponde al vero il fatto che consulenze per centinaia di migliaia di euro siano state affidate ad esponenti apicali dell’ UDC e del Partito Democratico? Oggi che il PdL ha incarichi di alta responsabilità nelle due società ha il dovere di rendere note all’opinione pubblica questi incarichi, queste superpagate consulenze, questi veri e propri sprechi commessi sotto il segno delle vecchie gestioni, targate UDC e Partito Democratico. E da esponente del centro destra attendo su questi fatti una risposta chiara proprio dal mio amico D’Ercole, insieme al quale ho combattuto tante battaglie per una gestione trasparente del bene acqua.
E se è vero – conclude Rossano – che tra me e D’Ercole vi è un fortissimo rapporto di amicizia, è anche vero che ‘magis amica Veritas'”.

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