Giuditta: “Capoluogo venga scelto dai sindaci di Irpinia e Sannio”

“Bisogna ragionare in termini di esclusivo interesse della collettività, senza cercare necessariamente la paternità di alcune scelte”. Così Pasquale Giuditta si inserisce nel dibattito sul riordino delle province che vede la polemica tra il senatore Viespoli e l’europarlamentare Mastella.
“E’ devastante ed umiliante per i cittadini, specie in questo momento così delicato, volersi intestare la rivendicazione di un emendamento. Cosa importa se è stato proposto da Viespoli o Mastella? Su questo decreto è importante discutere esclusivamente per l’interesse della collettività”. Pasquale Giuditta, primo cittadino di Summonte (Av) ed ex parlamentare, non accetta le inutili polemiche e le rivincite personali.
“La contesa politica non porta da nessuna parte. Anzi, è un elemento che negli anni ci ha fatto accumulare ritardi in quanto non sono stati mai messi al centro i cittadini. Questo modo di affrontare i problemi non serve. Oggi c’è bisogno di mettere insieme due realtà e far si che insieme diventino un’unica forza. Le rivendicazioni rappresentano un arretramento della politica. Questi non sono i primati della politica, ma sono gli arretramenti della politica. – prosegue Giuditta – Guardiamo insieme con grande attenzione, se questo decreto sarà realmente definitivo, cercheremo di ragionare nell’esclusivo interesse dei cittadini, senza rivendicare partenità. Del resto – prosegue Giuditta – queste sterili polemiche fanno semplicemente emergere che l’attuale classe dirigente non ha più proposte ma si appellano a delle “furbate”.
“Trattandosi di un passaggio parlamentare che deve essere ancora approvato, manca il passaggio parlamentare definitivo, proporrò ai nostri parlamentari irpini di fare un altro emendamento, ovvero di stabilire che il capoluogo venga scelto dai sindaci di Irpinia e Sannio con una votazione a maggioranza. Sarebbe più opportuno e legittimo che nell’ambito di queste due realtà che arrivano ad una fusione, il capoluogo di questa nuova provincia sia stabilito dai sindaci. Se non altro garantirebbe una maggiore democrazia, trasparenza e rappresentatività. Sarebbe questo un emendamento più legittimo per due territori che si mettono insieme: il capoluogo va deciso a maggioranza. E il capoluogo, potrebbe anche non essere Avellino o Benevento ma una realtà che sia una sintesi tra le due province. Il capoluogo che deve rappresentare questi due territori non può essere determinato certo da 5000 mila abitanti in più. Se immaginano che con un emendamento hanno risolto il problema, si sbagliano. Se queste sono le “furbate” e va avanti il provvedimento credo che sia doveroso affidare la scelta alla maggioranza. Diamo la parola ai sindaci che sono protagonisti sul territorio e lo rappresentano. Tale emendamento – conclude l’ex parlamentare irpino – potrebbe risolvere anche i problemi di contrasto in altre realtà italiane. Potrebbe portare ad un equilibrio tra le scelte del Governo, che si limita alla razionalizzazione dei costi, e i sindaci che dovrebbero stabilire l’organizzazione territoriale, dei vari uffici ed organismi, tenendo conto i principi di efficacia, efficienza ed economicità”.

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