Iannaccone, i partiti puntino alla formazione

Iannaccone, i partiti puntino alla formazione
In occasione delle elezioni regionali del 2010, in una intervista rilasciata sulle pagine de il “Corriere” il deputato dell’Mpa Arturo Iannaccone esprime una sua opinione sulla situazione politica del momento e sui possibili scenari futuri. Chiamato a rispondere in merito alla crisi politica che non…

Iannaccone, i partiti puntino alla formazione

In occasione delle elezioni regionali del 2010, in una intervista rilasciata sulle pagine de il “Corriere” il deputato dell’Mpa Arturo Iannaccone esprime una sua opinione sulla situazione politica del momento e sui possibili scenari futuri. Chiamato a rispondere in merito alla crisi politica che non ha risparmiato nessuna formazione politica, l’esponente di Mpa si dice convinto che la fase di transizione dalla prima alla seconda repubblica non sia ancora conclusa e si ripercuote ancora sugli assetti interni dei partiti. In merito alla crisi delle ideologie emersseguito della questione morale che affonda le sue radici in tangentopoli, Inannaccone si chiede se i partiti assolvono alla funzione di formazione e selezione delle classi dirigeti perché l’organizzazione oligarchica imposta dalle formazioni politiche odierne ha generato la formazione di gruppi di pressione che sono capaci solo di ottenere candidature e impedendo il formasi di classi dirigenti rappresentative delle collettività territoriali. Secondo l’onorevole Iannaccone bisogna scommettere sulla formazione ed sulla selezione all’interno dei partiti, altrimenti si esasperano solo individualismi e litigiosità interna, pensando di selezionare i dirigenti tra i giovani che si impegnano seriamente nel sociale, anche tra le organizzazioni di volontariato e nell’associazionismo, le quali hanno dimostrato un serio e vero impegno verso le comunità. Puntare, insomma, su professionisti in cui traspare una tensione ideale e un profondo rigore e che siano in grado di rispettare i canoni della moderazione, dell’umiltà e della mitezza. In merito alla questione del partito del sud, Iannaccone sottolinea che il problema meridionale esiste cosi come dimostrato dai dati Svimez, ma aldilà dei vari proclami che in questi giorni si sono succeduti, a suo avviso solo l’Mpa continua a battersi con concretezza per favorire le condizioni di sviluppo per il sud, anche se i numeri non sono certo quelli delle formazioni politiche principali. Pertanto, secondo Iannaccone, un partito per il sud c’è già ed è l’Mpa, le cui prospettive sono quelle di continuare ad incalzare il Governo così come è stato fatto in questi mesi, ponendo la questione meridionale al centro dell’agenda politica, e un utilizzo corretto dei fondi Fas. Sulla questione delle elezioni regionali,l’esponente alla Camera Mpa afferma che la Campania è fanalino di coda nel panorama italiano, la responsabilità di tale sfascio è attribuibile al binomio centrosinistra – Bassolino e il centro destra sta lavorando per offrire una alternativa valida e coerente a questa amminsitrazione. Secondo, Iannaccone, la ricetta per risollevare le sorti della Campania è quella di ripartire innanzitutto diffondendo un sentimento di appartenenza a questo tipo di istituzione, che i cittadini campani, oramai, sentono lontana da essi, inoltre la Campania ha come tutte le regioni del Sud, bisogno di una politica che si sappia muovere su due strade una nell’investimento infrastrutturale e l’altra la valorizzazione delle risorse locali. Inoltre una particolare attenzione deve essere dedicata alle aziende del settore turistico che sono una risorsa reale per l’economia locale. Chiamato ad individuare possibili candidature per le prossime regionali, Iannaccone non si lascia attrarre dai nomi, ma impernia la questione sui presupposti entro i quali gli eletti potranno operare, indicando la svolta nella capacità della nuova classe dirigente di guardare al complesso della realtà regionale e non alle poltrone. Sulla possibilità di un rinnovamento reale della classe politica dirigente, il deputato Mpa, conclude che tutto ciò dipende dalla volontà e dalla sensibilità dei partiti di individuare le persone da proporre all’elettorato e non è affatto vero che i giovani non siano sensibili all’impegno politico, ma se questi ultimi trovano le porte chiuse all’interno dei partiti, il rinnovamento resterà solo un utopia.

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