Il PdCI convoca assemblea pubblica a sostegno della lista Ingroia

“Da qualche giorno si è concluso il 2012; un anno drammatico sotto diversi punti di vista, soprattutto su quello economico. La macelleria sociale condotta dal governo Monti nell’ultimo anno e mezzo ha avuto caratteristiche estreme che non si vedevano da decenni. La disoccupazione è all’11,7%, i giovani senza lavoro sono al 36%, il debito pubblico è arrivato i livelli record del 128% ,a 1.987 miliardi e in aumento di quasi 100 miliardi rispetto all’anno precedente, il Pil è giù del quasi 3%, i co…

“Da qualche giorno si è concluso il 2012; un anno drammatico sotto diversi punti di vista, soprattutto su quello economico. La macelleria sociale condotta dal governo Monti nell’ultimo anno e mezzo ha avuto caratteristiche estreme che non si vedevano da decenni. La disoccupazione è all’11,7%, i giovani senza lavoro sono al 36%, il debito pubblico è arrivato i livelli record del 128% ,a 1.987 miliardi e in aumento di quasi 100 miliardi rispetto all’anno precedente, il Pil è giù del quasi 3%, i consumi delle famiglie italiane calati quasi del 4% , inflazione molto alta e stabile al 3%, per non parlare dei redditi delle famiglie fermi da anni, senza dimenticarci di quelle migliaia di piccole e medie imprese fallite nell’ultimo anno. Sono solo una piccola parte dei dati disastrosi dell’economia del Bel Paese, ridotta in questo stato dalle politiche di austerità del governo Monti”. E’ quanto sostiene il Partito dei Comunisti Italiani, sezione “Antonio Gramsci” Valle Caudina. “Basta questo per capire che in questo contesto c’è bisogno di un cambiamento sostanziale, con un programma alternativo al neo-liberismo. Ecco perché i Comunisti italiani sostengono la lista “Rivoluzione civile” di Antonio Ingroia. Al di là della personalità dall’ alto profilo etico-morale, le proposte che mettiamo in campo sono molteplici perché vogliamo rompere quel sistema di potere liberale presente nelle istituzioni, attuando politiche differenti e che vadano a sostenere lo Stato sociale, in grado di garantire quei servizi di primo ordine ad ogni cittadino italiano (istruzione, mobilità, università, sanità ecc…), alternativo ai tagli lineari di Monti e di Berlusconi, cercando di recuperare i soldi del fabbisogno dello Stato da un lotta all’evasione equa, introducendo una tassa patrimoniale e imposte progressive, che di conseguenza farebbe calare l’altissima pressione fiscale, facendo pagare a chi ha di più e chi non ha mai pagato fino ad ora, coloro che hanno provocato la crisi e quelli che si sono indebitamente arricchiti sul lavoro e sulle spalle di milioni di cittadini e lavoratori; e non far pagare i soliti poveri cristi; lottando fermamente contro la corruzione che ci costa circa 60 miliardi di euro l’anno; sostenendo la cultura e la ricerca nelle università, perché se la crisi è cosi forte, essa è dovuta anche alla mancanza di investimenti nei settori pubblici che possono aiutare le imprese a innovarsi e quindi competere con le economie dei Paesi emergenti. Crediamo che quando un’impresa che garantisce migliaia di posti di lavoro sia in difficoltà per responsabilità di vario genere, lo Stato debba farsi carico nel far ripartire quella stessa azienda, nazionalizzandola, e quindi facendosi restituire l’investimento pubblico a tempo, attraverso la ripresa della produzione e assicurando la stabilità dei posti di lavoro(il caso Ilva è emblematico). Crediamo che queste siano le linee-guida per uscire da questo tunnel dal quale siamo immersi ormai da più di quattro anni. Una crisi che la stessa finanza ha creato, rubando miliardi di euro dai risparmi delle famiglie, per mezzo dei titoli tossici e della forte speculazione. Per questo motivo vogliamo regolamentarla, facendola pagare a chi ha fatto sporchi interessi sulla povera gente. Punto fondamentale è anche la questione del lavoro. Vogliamo contrastare fortemente l’enorme precariato presente in Italia e siamo in forte contrasto con la riforma Fornero, che di fatto cancella il diritto al lavoro (presente nella nostra cara Costituzione) di milioni di lavoratori e assicura alle aziende di licenziare in qualsiasi momento e senza motivo. Far pagare la crisi ai più deboli è quello che i padroni vogliono: ci avevano garantito che con questa riforma sarebbero arrivati investimenti in Italia in grado di creare migliaia di posti di lavoro. Nessuno si è fatto avanti fino ad ora! Questa è solo una ridicola scusa per far pagare la crisi ai più deboli e a quelli meno tutelati. Perciò bisogna che l’articolo 18 sia fatto ripristinare il prima possibile! Se si vuole veramente cambiare bisogna andare in questa direzione, con un programma serio ed equo, senza raccontare favole, che qualcuno continua a proporre ancora oggi. Dopo anni di berlusconismo, adesso ci dobbiamo subire anche Monti, il quale gode di buona stampa e buona televisione ed è sempre presente sulle prime pagine dei giornali e sui primi titoli dei Tg e dei notiziari alla radio. Una campagna mediatica architettata ad hoc da parte della grande imprenditoria e dal grande capitale finanziario. Ricordiamo infatti che Monti è un uomo servo delle grandi Banche e della finanza, quella stessa finanza citata poc’anzi e che è concausa della più grave crisi dal dopo-guerra ad oggi. Berlusconi resta ancorato al suo populismo mediatico alla televisione e chissà quanto sia ancora credibile agli occhi della gente dopo che per 20 anni ha fatto promesse mai mantenute e per giunta, ha portato avanti delle politiche liberiste che di certo hanno una responsabilità manifesta nella situazione economica e sociale dell’Italia. Anche Bersani ha il suo spazio mediatico, ma la credibilità di un partito come il PD è ai minimi termini. Cosa vorrebbe fare Bersani in alternativa alle politiche di rigida austerità imposte dall’alto con l’Ue? Cosa ha in mente per cercare di ridistribuire un po’ di ricchezza tra la gente? Cosa farà il Partito democratico per contrastare la finanza se sul proprio sito dichiara orgogliosamente che Goldman Sachs (una delle Banche che ha provocato la crisi e ri-finanziata coi soldi pubblici americani) sostiene Bersani? In tutto questo la visibilità mediatica che stanno dando a “Rivoluzione civile” di Ingroia è pari a zero! Quasi come se la battaglia fosse solo tra Bersani, Monti e Berlusconi. Questo perché diamo fastidio, e la propaganda di regime vorrebbe oscurarci. Oscurare soprattutto i comunisti. La nostra lista con la presenza di una personalità di rilievo come Ingroia dà fastidio alla finanza, alle banche private, all’Europa dei grandi capitali, ai mafiosi, ai corrotti, agli evasori e alla casta in generale. È ormai chiaro che il livello della democrazia in Italia come in Europa è pari a zero. Ma non ci fermeranno! Anzi, la lotta, per come si è messa, essendo ancora più in salita ci dà grande motivazione e grande forza, rendendoci orgogliosi della nostra battaglia. Cercheremo di entrare in Parlamento per spostare l’asse del centro-sinistra verso politiche antiliberiste e di giustizia sociale per cambiare in meglio il nostro Paese. La lotta è appena iniziata!! Per questo la prossima settimana convocheremo l’assemblea pubblica in Valle Caudina a sostegno della lista “Rivoluzione Civile” per costituire il comitato IO CI STO Valle Caudina, aperto a tutte le associazione, alla forze politiche e sociali che si riconoscono nei dieci punti del manifesto per costruire un serio governo progressista e democratico”.

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