Incarichi alla regione, D’Ercole accusa Bassolino

Incarichi alla regione, D’Ercole accusa Bassolino
“E’ soltanto l’ennesimo colpo di mano, arbitrario ed illegittimo di Bassolino & c., per tentare di accerchiare il prossimo governo regionale, impedendogli qualsiasi possibilità operativa, anche dal punto di vista del personale dirigente”. Così, il capo dell’opposizione in Consiglio regionale, France…

Incarichi alla regione, D’Ercole accusa Bassolino

“E’ soltanto l’ennesimo colpo di mano, arbitrario ed illegittimo di Bassolino & c., per tentare di accerchiare il prossimo governo regionale, impedendogli qualsiasi possibilità operativa, anche dal punto di vista del personale dirigente”. Così, il capo dell’opposizione in Consiglio regionale, Francesco D’Ercole, definisce il “regolamento per il conferimento di incarichi dirigenziali” approvato dalla Giunta il 20 novembre scorso. “Un documento privo di qualsiasi margine di legittimità dal momento che – continua – l’approvazione di un regolamento, presuppone a monte l’esistenza di una legge che disegni un insieme di norme e principi generali all’interno del quale, tale regolamento, deve muoversi. Normativa che in Campania, al momento, non esiste”. “Una – se ancora ce ne fosse stato bisogno, anche alla luce delle nostre precedenti denunce in proposito – dimostrazione – aggiunge – di come stia tentando di allungare le mani sul futuro di questa regione. Un regolamento grazie al quale Bassolino ha posto le premesse per poter prorogare gli incarichi ai propri amici-collaboratori esterni di altri 3 anni, nonostante a lui resti soltanto qualche mese di legislatura. Tutto questo, impedendo alla giunta che verrà dopo le elezioni di marzo, finanche di nominare i propri capi-staff, costringendola, così, a sentire continuamente sul proprio collo il fiato dell’attuale presidente, cui, evidentemente, piacerebbe, attraverso i propri amici, procurarsi una sorta di ipoteca sul domani della nostra regione. Un regolamento, quindi, che va immediatamente revocato”. “Sappia Bassolino – conclude D’Ercole – che non gli consentiremo di realizzare quest’ulteriore atto di arroganza e prevaricazione, ai danni della regione. Anche a costo di far valere le nostre ragioni e quelle della Campania intera, ricorrendo alla Corte dei Conti ”. .

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