Incomprensibile guerra del Pd contro la sinistra e Vendola

Incomprensibile guerra del Pd contro la sinistra e Vendola
“La manifestazione contro Berlusconi ha avuto molto successo nonostante ciò che dicono i dati della polizia. Ma dopo 14 anni, molti sono intrisi di berlusconismo e perfino partiti che si definiscono di sinistra o meglio centro-sinistra lo sono”. E’ quanto afferma in una nota, il partito Sinistra e L…

Incomprensibile guerra del Pd contro la sinistra e Vendola

“La manifestazione contro Berlusconi ha avuto molto successo nonostante ciò che dicono i dati della polizia. Ma dopo 14 anni, molti sono intrisi di berlusconismo e perfino partiti che si definiscono di sinistra o meglio centro-sinistra lo sono”. E’ quanto afferma in una nota, il partito Sinistra e Libertà di Avellino. “Il berlusconismo – si legge nella nota – è divisione nella società e prevaricazione: che vinca il più forte e il più furbo senza rispetto dei diritti che tutti gli esseri umani forti o deboli hanno. Il Pd ha assorbito questa mentalità e siccome prima il segretario era Veltroni, molti hanno pensato che dipendesse da Veltroni, ma adesso che il segretario è Bersani pare non sia cambiato niente. E allora c’è da pensare che questa sia proprio la linea del partito. Ho pensato che ci sia un disegno sistematico eseguito a tavolino. Il Pd ha ingaggiato una guerra senza quartiere contro la sinistra. Vuole che sparisca e pensa che i dirigenti che vogliono rimanere a galla devono entrare nel Pd e gli elettori votare tutti pd (un calcolo troppo semplice). Il pd non riesce a pensare che ci siano modi diversi di sentire e concepire le cose altrettanto dignitosi e degni di esprimersi. Il Pd vuole che la sinistra sparisca a colpi di sbarramenti. Vuole piegare un popolo di sinistra disubbidiente e che non si rassegna e non si piega. E quando parlano di Ulivo non di certo intendono l’Ulivo di Prodi, ma si tratta di un nuovo Ulivo, questa volta con l’Udc. E fuori SeL e Comunisti, se ci vogliono stare devono ubbidire. Questo si evince da ciò che sta succedendo in Puglia, Nichi Vendola se ci vuole stare deve ubbidire, ma anche in Campania. Il candidato lo scelgono loro e se gli altri si vogliono accodare che ben venga. Ma gli altri, badate bene, si possono solo acco dare ma non partecipare alla scelta. Certo che questo partito è democratico di nome ma non di fatto. In Puglia dove Nichi Vendola ha trasformato la sua regione in un laboratorio di innovazione, dove il turismo che significa anche tanti posti di lavoro (e non c’è una crisi che attanaglia come in altre regioni) è secondo solo alla Toscana e dopo anni di colpevole silenzio da parte della politica l’Ilva, è stata costretta a dimezzare le emissioni che fanno morire di cancro a trent’anni, in Puglia dove è stata fatta una legge che tutela le coppie di fatto ( cosa che il Pd – Udc mai faranno), l’università dell’idrogeno, dove i giovani sono finalmente considerati come una risorsa e non come un impiccio. Si impone a Nichi Vendola di rinunciare a ricandidarsi come se avesse governato male. Anche nel 2005 D’Alema voleva che Vendola non si candidasse in favore di un suo prescelto, Boccia e allora si sono fatte le primarie e ha vinto Vendola. Ha vinto le primarie e le elezioni e adesso D’Alema è tornato a dire che Vendola non può vincere così come nel 2005 trascurando il fatto che Vendola è amatissimo dai pugliesi perché ha migliorato la loro terra. Adesso il Pd non vuole le primarie in Puglia perché sa che Vendola vincerebbe. Ma se vincesse le primarie, potrebbe vincere benissimo le elezioni come è successo nel 2005. Tutto questo fa pensare che ci siano interessi che esulano dagli interessi del popolo pugliese. Interessi misteriosi ma non troppo. Forse leggendo i giornali pugliesi la situazione non è troppo misteriosa. E non si capisce perché in Toscana le primarie si possono fare e in Puglia no. Infatti adesso in Puglia è Casini che decide. E Di Pietro è consenziente con il Pd anche se sappiamo benissimo che Nichi Vendola è integerrimo e invece talvolta i politici dell ‘Udc non lo sono ( v edi Cuffaro). Troppe cose incongruenti e penso che questi politici abbiano il dovere di spiegare bene agli elettori, perché posto così sembra che non debba essere il popolo a scegliere e che al popolo si vogliano imporre le loro scelte. La vittoria di Nichi Vendola nel 2005 ha rappresentato la vittoria dei pugliesi e adesso si vuole tornare indietro, tornare ad interessi oscuri. Noi di SeL non vogliamo tornare indietro, noi siamo la sinistra, siamo progressisti. I progressisti vanno avanti e mai indietro. E non riesco a capire il Pd che vuole dialogare con il Pdl. Bersani dice che se non si tratta di leggi ad personam potrebbero dialogare per le riforme. Ma come si fa a dialogare con persone inquisite di innumerevoli reati o avvocati difensori dei mafiosi ( Prodi non ci riusciva). Come si fa? Anche io sono garantista, però il povero Marrazzo anche se non ha rubato e non è mafioso, si è subito dimesso e una volta bastava essere inquisito per dimettersi. Ma come si fa a dialogare con gente così? Certo se si pensa che Tedesco inquisito e messo fuori dalla giunta pugliese è stato premiato dal suo partito (Pd) che lo ha nominato senatore, allora si può capire il loro punto di vista. Non possono ancora considerarsi gli eredi di Berlinguer, sono davvero distanti anni luce da lui. Il considerarsi eredi di Berlinguer serve per prendere i voti delle persone di sinistra affezionate al vecchio Pci. Affezionati e nostalgici del vecchio Pci, badate bene, questo partito democratico è molto più vicino alla Dc che al Pci. Forse del Pci è rimasto solo lo stalinismo e dalla Dc non ha certo ereditato il laicismo”.

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