Intervista al senatore Enzo De Luca |
Intervista al senatore Enzo De Luca
Questa l’intervista al consigliere comunale nonchè segretario provinciale del Partito Democratico, il quale vuol fare di Avellino una sorta di laboratorio politico da cui lanciare segnali al resto della Campania. In che modo De Luca? Visti i segnali di conflittualità dei bassoliniani, Galasso ribadisce le sue prerogative e il congresso incombe? “Credo che l’assunzione delle responsabilità istituzionali da parte di tutti debba portare anche a smussare eventuali contrasti. Nel caso dei bassoliniani, penso che non ci si trovi di fronte a un diktat dirompente. Nel Pd convivono varie identità, lo sappiamo bene. Sta a noi definire regole condivise di comportamenti e sono certo che ciò sia possibile al Comune di Avellino. Il primo punto da garantire è la qualità delle scelte da compiere”. Da compiere insieme al sindaco Galasso? “Se parliamo delle scelte per la nuova giunta, dico che queste toccano soltanto a lui e che il Pd deve farsi garante fino in fondo della sua autonomia. Il partito ha il compito, invece, di impegnarsi per indirizzare alla città, a quella che io chiamo cittadinanza attiva di Avellino, dei messaggi importanti di cambiamento”. Nei nomi e nei modi? “Nei nomi, che stabilirà il sindaco, e nei modi, che è questione politica. Significa cioè aprirsi alla società civile e assicurare qualità nei contenuti dell’azione. Avellino può diventare un laboratorio se in grado di seguire la traccia del confronto e del coinvolgimento delle sue energie migliori”. Apertura anche all’Udc? “Qui voglio essere chiaro. Il Pd e l’Udc sono all’opposizione del governo Berlusconi e in questa posizione è auspicabile un’intesa sempre più forte. A livello locale appare impensabile stabilire un confronto con una forza che è alleata del Pdl. L’Udc sciolga gli equivoci, poi ne potremo riparlare”.