Irpiniacambia: “Mai più come prima”

“Se ci chiedessero cosa vogliamo, risponderemmo solo due cose: primarie aperte a tutti e che tutto non sia come prima.” A ventiquattro ore dall’incontro di ieri ad Avellino, presso il Caffè letterario, nel quale si è discusso, in una sala gremita, del Sindaco dell’Irpinia, Luca Battista di Irpiniacambia, sottolinea come l’imminente competizione elettorale per la scelta di chi guiderà il capoluogo, abbia bisogno di un orizzonte largo e di competitor nel Partito democratico che sappiano portare pr…

“Se ci chiedessero cosa vogliamo, risponderemmo solo due cose: primarie aperte a tutti e che tutto non sia come prima.” A ventiquattro ore dall’incontro di ieri ad Avellino, presso il Caffè letterario, nel quale si è discusso, in una sala gremita, del Sindaco dell’Irpinia, Luca Battista di Irpiniacambia, sottolinea come l’imminente competizione elettorale per la scelta di chi guiderà il capoluogo, abbia bisogno di un orizzonte largo e di competitor nel Partito democratico che sappiano portare proposte ed idee innovative. “Noi non facciamo nomi ma, come gli sceneggiatori di un nuovo film pensiamo solo al copione e poi alla produzione (ovvero ai cittadini), leggendolo possano scegliersi l’attore protagonista più adatto”.
“Primarie sì. Non ci stancheremo mai di gridarlo, anche più forte – continua Alfredo Galasso – Non come quelle per la scelta del premier e dei parlamentari, ma con la partecipazione di tutti gli elettori di centrosinistra, anche di quelli che non hanno, loro malgrado per colpa del Pd avellinese, la tessera in tasca. Apriamo le porte alla speranza, alla volontà di cambiare finalmente qualcosa per Avellino e per l’Irpinia. Basta con i giochi di palazzo. Grazie a chi ha fatto politica fino ad oggi, ma è giunto il momento che sia dato spazio ad altri. A facce coerenti con le novità e le sfide che vogliamo portare all’esame dei cittadini, degli elettori”.
“Il Comune di Avellino, come tanti altri municipi irpini, soffrono la mancanza di risorse ed un “patto di stabilità” che asfissia e non consente investimenti – aggiunge Rosario Caravano -. Dobbiamo cogliere le nuove possibilità offerte dall’Europa, con la programmazione 2014/20, che vede i comuni capoluogo al centro della programmazione della gestione dei finanziamenti europei, in un rapporto diretto con Bruxelles. Soprattutto serve avviare diverse, più ampie e trasparenti sinergie con il capitale privato che potranno concretizzarsi azioni per interventi sul welfare, mobilità, urbanistica, scuola, turismo, ambiente, e cultura. Un volano per lo sviluppo e quindi per l’occupazione. Questo è quello che vorremmo. Creeremo la possibilità di provarci”.

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