Manifestazione contro Governo, a Roma sfilano in 40mila

“Il 12 Maggio è stata una giornata importante per la sinistra, per i comunisti, per i lavoratori e per il popolo. Quarantamila persone hanno sfilato nella capitale per la manifestazione nazionale della Federazione della Sinistra (Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà) contro il governo Monti, le politiche della BCE, dell’Ue e il fiscal compact. A Roma si tenuta la prima grande manifestazione di opposizione politica e sociale contro il governo Monti”. E’ quanto afferma Luca Servodio, componente della direzione nazionale del Partito dei Comunisti Italiani.
“Nonostante la drammatica crisi economica che colpisce pesantemente i ceti e i territori più deboli, anche l’Irpina ha dato un importante contributo per la riuscita della manifestazione. Dal palco – prosegue Servodio – oltre gli interventi dei leader politici, ha preso la parola anche una delegazione dei Lavoratori Irisbus Iveco – Comitato di Resistenza Operaia. Siamo andati a Roma per esprimere la nostra netta e totale opposizione alle politiche di massacro sociale del governo Monti, della BCE e dell’Unione Europea. Un’opposizione che dal Mezzogiorno e dall’Irpinia è ancora più radicale. Il nostro territorio più di altri paga un prezzo altissimo (vertenza forestali, Astec, Fma, Isochimica).
I tagli selvaggi allo Stato Sociale, dalle pensioni all’art. 18, accompagnati alle politiche finanziarie che fanno solo gli interessi delle banche e dei padroni, nella nostra regione stanno producendo una miscela esplosiva che causa un impoverimento pauroso della popolazione con la perdita dei diritti fondamentali di cittadinanza. I giovani sono diventati la vittima predestinata di queste politiche antipopolari, di aggressione sociale, poiché migliaia e migliaia di giovani diplomati e laureati sono costretti a prendere la strada dell’emigrazione per la mancanza di qualsiasi speranza di futuro, dando vita a un esodo che ha effetti devastanti per il Mezzogiorno.
Ieri a Roma è stato solo l’inizio, per costruire un nuovo blocco sociale, contro la deriva drammatica che colpisce la tenuta sociale e per chiedere una svolta vera e profonda che ponga al centro della politica le persone in carne ed ossa con le loro speranze e i loro bisogni, a partire da quelli che riguardano la vita e il futuro dei giovani”, conclude Servodio.

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