Nappi: “A Bari primo passo verso il Partito del Sud”

“Domani 14 luglio, a Bari, poseremo la prima pietra di un progetto ambizioso che riunisce le esperienze politiche di ‘Io Sud’ di Adriana Poli Bortone, ‘Forza del Sud’ di Gianfranco Micciche’ e ‘Noi Sud’ di Arturo Iannaccone, e che si pone l’obiettivo di dar vita ad un grande Partito del Sud”. E’ quanto scrive in una riflessione affidata al Mattino di Avellino il capogruppo di Noi Sud nel consiglio regionale della Campania, Sergio Nappi.
“È un appuntamento – scrive Nappi – che nasce, non solo dalla difficile condizione nella quale versa il nostro Mezzogiorno, ma anche dalla riflessione vecchia e nuova sul ruolo partecipativo delle classi dirigenti meridionali nell’azione dei governi nazionali. In questa legislatura è emersa, forse con maggiore veemenza, la presenza di una Lega che condiziona l’esecutivo, così come dimostrato dalla vicenda dei rifiuti di Napoli che rappresenta solo la punta dell’iceberg”.
“Il nostro obiettivo, – aggiunge il consigliere regionale – dunque, è organizzare il Partito del Sud attraverso proposte e soluzioni per il governo del territorio. Non siamo disposti più a fare battaglie di retroguardia che sanno di vecchia rivendicazione di qualche quota parte di risorse economiche da destinare al sud. La nostra sfida è e sarà sui contenuti, sulla capacità di ricercare soluzione più credibili e realizzabili delle trovate populistiche dei trasferimenti dei ministeri”.
“In questi mesi – rileva il capogruppo di Noi Sud – personalmente ho assunto una posizione avanguardista, mi sono speso per tessere i rapporti tra le varie sensibilità meridionaliste che ora, finalmente, si uniscono riunendo così il popolo meridionale sotto lo stesso tetto. È fondamentale, però, dare spazio nel partito del sud a chi ha l’intelligenza e la voglia di impegnarsi in politica. Una classe dirigente all’altezza del compito, chiamata a confrontasi con le nuove esigenze della società e che sia capace di sfatare tutti i miti che ad arte si sono costruiti in questi anni. Per dire basta, insomma, ad una classe dirigente meridionale dipinta come sprecona, dilapidatrice di risorse pubbliche, sfaticata e poco incline al sacrificio”.
“Ci crediamo senza enfasi, ma consapevoli di poter dare un contributo ad un progetto che ha già vinto solo per il fatto stesso di essersi concretizzato. Senza timidezze, finalmente, noi cittadini del sud possiamo dire la nostra. Perché se cresce il Mezzogiorno, cresce il Paese, cresce l’Italia”, conclude Nappi.

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