Neoplasie e siti inquinati, osservatorio in forse

Neoplasie e siti inquinati, osservatorio in forse
La proposta di legge per l’istituzione di un osservatorio regionale sull’incidenza delle neoplasie nei siti inquinati così come indicati dalla legge 426 del 1998 risale al 2007 ma il passaggio in commissione c’è stato solo nel luglio di quest’anno. Il presidente della commissione l’onorevole Angelo …

Neoplasie e siti inquinati, osservatorio in forse

La proposta di legge per l’istituzione di un osservatorio regionale sull’incidenza delle neoplasie nei siti inquinati così come indicati dalla legge 426 del 1998 risale al 2007 ma il passaggio in commissione c’è stato solo nel luglio di quest’anno. Il presidente della commissione l’onorevole Angelo Giusto nello specifico ha espresso l’esigenza di riformulare la relazione che accompagna la proposta di legge alla luce delle nuove normative intervenute dopo il 2007, anno di presentazione della PdL, e la necessità di ampliare l’ elenco dei siti previsti dalla L. 426. Giusto ha spiegato come si tratti di una legge che promuove la prevenzione primaria rimuovendo i rischi derivanti dall’inquinamento ambientale. E’ previsto un osservatorio regionale, istituito dall’Assessorato alla sanità, che assieme all’Arsan possa effettuare un monitoraggio e fare una valutazione degli strumenti da adottare. Sempre il presidente Giusto ha chiesto si menzioni l’emergenza Solofra per l’inquinamento legato alla concia delle pelli e l’emergenza Avellino per l’inquinamento da amianto, con le problematiche legate alla Isochimica. La Commissione ha approvato il testo della proposta avanzata dai consiglieri Scala, Buono, Oliviero ma si è trattato di un’approvazione provvisoria perché il testo dovrà ora passare al vaglio della commissione bilancio. Tutto fatto dunque? Assolutamente no. “Il rischio infatti, spiega bene l’onorevole Angelo Giusto, è che il passaggio in commissione bilancio finisca con il far allungare ulteriormente i tempi e di spostare la lancetta eccessivamente vicino alla scadenza naturale del mandato regionale”. L’osservatorio, dunque, e la sua concreta attuazione potrebbe finire con il rimanere impigliato nelle maglie della campagna elettorale.

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