“Nella giornata di ieri, durante la riunione del Comitato “Irpinia per Civati”, ho rassegnato le dimissioni da portavoce dall’area politica che ho contribuito a fondare e far crescere, al fianco di tanti altri, nella nostra provincia. Non senza amarezza ho dovuto prendere atto che per quanto concerne Pippo Civati la divaricazione tra quello che predica a Roma e sui media è abissale rispetto a quanto praticato nella realtà, soprattutto qui nel Mezzogiorno. … |
“Nella giornata di ieri, durante la riunione del Comitato “Irpinia per Civati”, ho rassegnato le dimissioni da portavoce dall’area politica che ho contribuito a fondare e far crescere, al fianco di tanti altri, nella nostra provincia. Non senza amarezza ho dovuto prendere atto che per quanto concerne Pippo Civati la divaricazione tra quello che predica a Roma e sui media è abissale rispetto a quanto praticato nella realtà, soprattutto qui nel Mezzogiorno.
Venerdì 21 sono stato informato dal nostro portavoce cittadino che Civati sarebbe venuto ad Avellino il 4 dicembre e che lunedì 24 novembre si sarebbe svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento.
Spiegavo al mio interlocutore che avere Civati ad Avellino per la seconda volta di seguito senza che quest’ultimo si fosse degnato minimamente di coinvolgere o quanto meno informare i riferimenti che da sempre lo rappresentano sul territorio, badate bene non per chiedere il ”permesso”, ma semplicemente per dare seguito a quello spirito di partecipazione e coinvolgimento della base di cui parla tanto attraverso i mass media, era un fatto decisamente grave. A farmi decidere però di lasciare l’area politica di cui Civati è il massimo esponente è stato l’aver appreso, attraverso la conferenza stampa di lunedì 24, che si era messo in piedi un progetto della durata di 4 mesi riguardante Avellino città e che questo lavoro andava avanti da settimane senza che né il sottoscritto né la maggioranza dei componenti del nostro gruppo provinciale fossero stati minimamente informati.
Pertanto avendo preso atto che nel nostro collettivo c’era chi aveva portato avanti quest’operazione, fungendo da “cavallo di troia”e quindi consentendo così a qualcuno di lanciare una vera e propria opa ostile sull’area Civati irpina, con l’avallo dei riferimenti regionali e nazionali, ho provveduto a compiere l’unico gesto dignitoso possibile: dimettermi!
Nel giro di una settimana questi signori hanno messo in rete pagina fb e blog dell’associazione “è possibile” (che è il contenitore con il quale l’area Civati di fatto agirà nei prossimi mesi) senza condividere né queste informazioni né le chiavi di accesso con la maggioranza dei componenti del Comitato Civati. Creando anche la “simpatica” sezione: “Chi siamo”. Pertanto rimanere in un gruppo che vede nel suo massimo esponente nazionale attaccare tutti i giorni il Segretario del proprio Partito accusandolo di non coinvolgere tutti i propri iscritti, attraverso referendum, per decidere insieme a loro delle scelte strategiche che riguardano il nostro Paese, come ad esempio per il Jobs Act, per poi portare avanti queste pratiche sui territori, è un modo d’intendere la politica e d’agire dal quale prendere le distanze e combattere senza remora alcuna.
Pertanto auguro a chi pensa in questo modo di creare un cartello elettorale ostile al PD per le prossime amministrative ad Avellino, che si prevedono decisamente prima della scadenza naturale del mandato visto quello che accade ogni giorno nel Civico consesso del Comune capoluogo, a Francesco Todisco e, ovviamente, a Lucio Fierro, vero regista di tutto ciò, di assicurare ad uno di loro il posto il lista per le prossime regionali, motivo per il quale si è condotta queste ed altre operazioni di dubbia morale politica.
Mercoledì 3 alle ore 11.00 presso la Federazione provinciale PD, a Via Tagliamento, oltre a fornire ulteriori chiarimenti agli organi d’informazione, ai democratici ed ai simpatizzanti interessati, spiegheremo in che modo continueremo a portare avanti il nostro impegno politico e sociale messo in campo in questo ultimo anno che ha coinvolto tanti uomini e donne che, più che identificarsi in un leader nazionale, hanno creduto e continuano a credere, convintamente, a una certa idea di società e di politica, che, con slancio e passione, continueremo a portare avanti”.