ELEZIONI POLITICHE – “Abbiamo vinto in termini numerici ma abbiamo clamorosamente perso un’opportunità e non possiamo cercare i colpevoli negli altri, i colpevoli sono in casa nostra”. Così Roberta Santaniello, candidata alla camera con il Pd non ha parole dolci per il Pd regionale. |
ELEZIONI POLITICHE – “Abbiamo vinto in termini numerici ma abbiamo clamorosamente perso un’opportunità e non possiamo cercare i colpevoli negli altri, i colpevoli sono in casa nostra”. Così Roberta Santaniello, candidata alla camera con il Pd non ha parole dolci per il Pd regionale.
“Il risultato delle primarie chiuse e ingessate negli schemi vecchi del Pd hanno prodotto liste in Campania che sono rappresentative di nulla. Il grande colpevole e’ solo il segretario regionale Amendola che ha ora un’unica scelta possibile, dimettersi da segretario e da deputato. Il suo solo scopo e’ stato avere il posto in Parlamento per sè e per i suoi amici. Hanno sbagliato tutto – afferma la Santaniello -. Nonostante le tante volte in cui abbiamo cercato di denunciare una situazione bloccata in Campania, il gruppo del Pd regionale ha trasmesso a Roma realta diversa di buona rappresentatività e di ottimi risultati. Noi lo sapevamo, abbiamo sperato solo di sbagliarci. Bisogna ora fare immensi passi indietro, tutti, candidati e non. E’ stata condotta una campagna elettorale in tutta la regione solo da parte di alcuni, molti non conoscevano neanche i posti di questa regione.
E’ mancato il coraggio di aprire le parlamemtarie alla societa civile, solo così si sarebbero potuti recuperare voti. Ora – prosegue la Santaniello – e’ necessario riformare tutto, riformare i gruppi dirigenti, tentare di cambiare forme e metodologie. Il Pd resta ancora una realtà forte che può testimoniare il cambiamento del Paese. Ma non aver cambiato la legge elettorale ha fatto male a tutti . Grillo vince anche perché viene votato “Beppe Grillo” e non vengono votati i candidati grillini che nessuno conosce. Ora mi auguro che Bersani riesca a rintracciare una sintesi possibile, che si possano per lo meno avviare le riforme minime per il Paese. In Campania sembra che solo il dato avellinese sia buono… Forse abbiamo lavorato meglio con una campagna sui territori e nei circoli”, conclude.