Pd: sulla direzione ora è scontro tra veltroniani

“Se il ruolo della stampa è quello di fare chiarezza sulle differenti questioni, mi sento di dover fare una puntualizzazione su di un comunicato di questa mattina comparso sulle pagine di alcune testate” – cosi Franco Iovino, Vicesegretario PD in una nota. “Infatti, in un passaggio su quella che è stata la dinamica relativa alla lunga direzione di ieri tenutasi a Via Tagliamento – aggiunge – si afferma che ieri si contava l’assenza di Modem e quindi di Andrea Forgione e di Peppino Di Iorio. Tale assenza era assolutamente ovvia in quanto i due non fanno parte della direzione provinciale, mentre gli unici aderenti a Modem facenti parte della direzione sono il sottoscritto e Roberta Santaniello. Mi sento in questa sede di ribadire, in qualità di esponente di Modem, rappresentante in direzione di un nutrito gruppo di simpatizzanti al movimento democratico che non hanno nulla a che fare con Andrea Forgione e Peppino di Iorio, che non si è fatto alcun accordo con nessuna area politica presente e che non si è partecipato ad alcuna riunione preventiva se non alla direzione di ieri. Tenendo a precisare che la stessa è stata rinviata e che vi è ancora una lunga lista di interventi prenotati, l’intervento fatto dall’altra rappresentante di Modem è stato sintetizzante le idee del gruppo rispetto all’ordine del giorno comunicatoci. Le nostre idee sono chiare; abbiamo richiesto che la riunione fosse aggiornata a dopo la direzione nazionale che si terrà a Roma il 13 di questo mese ed inoltre è evidente che il documento così presentato , che risulta frutto di un accordo tra due aree, non può essere lo strumento migliore per raggiungere l’unità all’interno del partito. Noi siamo per il dialogo, per un documento che nasca dalla sintesi delle idee di ciascuna anima in modo che tutti possano rivedersi nelle linee programmatiche in esso espresse. Questo significa unità, diverso dall’unanimismo, che contempla e tiene dentro le differenti posizioni di ciascuno. Partendo dal presupposto che in un momento cosi difficile della vita italiana, il partito nazionale cerca alleanze con partiti differenti che divergono su molti punti del programma, non vedo perché all’interno dello stesso partito non si possa arrivare a trovare la sintesi di un possibile accordo unitario per il bene soprattutto del territorio”.

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