Pd,veltroniani: non c’è accordo su segreteria unitaria

“In riferimento alle notizie apparse sulla stampa locale, che danno per imminente la firma dei veltroniani all’accordo politico per costituire una segreteria provinciale unitaria, che dovrebbe essere sancita lunedì 10 gennaio, nel corso di una direzione provinciale, noi veri veltroniani, smentiamo categoricamente questa evenienza. Infatti, senza il passaggio della direzione nazionale in programma per il 13 gennaio e dell’assemblea dei veltroniani del Lingotto 2 in programma per il 22 gennaio, i veltroniani non sottoscriveranno nessun accordo unitario”. Lo scrivono in una nota Andrea Forgione, delegato provinciale Pd, e Antonio Petruzzo, componente coordinamento circolo Pd “Martin Luther King”. “Inoltre, l’accordo per la segreteria unitaria provinciale voluto fortemente dai capibastone provinciali, padroni delle tessere – aggiungono – non presenta i necessari requisiti per essere un accordo politico trasparente e partecipato in quanto è frutto di un mero patto fra oligarchie, utile solo a mantenere i privilegi degli aristocratici parrucconi, professionisti della politica. Sarebbe stato opportuno giungere ad una segreteria unitaria attraverso un processo costruito dal basso che facesse partecipare ad una discussione aperta e costruttiva i circoli, i territori e i cento delegati provinciali, anziché limitare l’accordo a un caminetto politico fatto di soli maggiorenti del PD. Si è invece preferita una manovra di palazzo che aumenta la distanza fra i cittadini e la dirigenza provinciale del PD facendo crescere il disamore da parte dei militanti e dei simpatizzanti nei confronti del PD. Non ha forse ragione il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, quando dice che i mali del Pd risiedono in una classe dirigente, oligarchica e gerontocratica che va assolutamente rottamata, pena il disfacimento del progetto Pd? I veltroniani irpini possono affermare con chiarezza che chiunque arbitrariamente si arroghi il diritto di sottoscrivere accordi politici nel nome di Modem e dei veltroniani lo fa a titolo personale. Su questo punto vogliamo essere chiari. Il movimento politico che fa capo a Walter Veltroni in provincia di Avellino è ancora in fase di organizzazione, pertanto al momento non è stato designato nessun portavoce o coordinamento e dunque nessuno è autorizzato a firmare accordi in rappresentanza di Modem, a maggior ragione se chi si arroga questo diritto lo fa provenendo da altre sensibilità politiche, magari con escamotage di basso profilo. Noi veri veltroniani ci auguriamo che la “banda dei quattro”, che lavora in provincia al progetto di restaurazione partitocratica, fallisca nel suo intendo, perché solo così il Pd potrà avere una nuova possibilità di diventare quel progetto aperto plurale e riformista che fu capace di scaldare i cuori di quasi il 40 per cento degli elettori irpini e che invece oggi, secondo tutti i sondaggi, in caso di elezione non raggiungerebbe neppure la metà dei consensi di allora”.

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