Piano casa, ancora scontro alla regione

Piano casa, ancora scontro alla regione
Piano casa, è ancora scontro alla regione. Il Capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale Paolo Romano ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Se il centrosinistra intende davvero rilanciare la riqualificazione del patrimonio immobiliare campano, garantire il diritto alla casa ai cittadini della Cam…

Piano casa, ancora scontro alla regione

Piano casa, è ancora scontro alla regione. Il Capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale Paolo Romano ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Se il centrosinistra intende davvero rilanciare la riqualificazione del patrimonio immobiliare campano, garantire il diritto alla casa ai cittadini della Campania e consegnare un’opportunità di rilancio all’economia campana, per quale ragione non si presenta in Aula, non dico compatto, ma almeno con un numero sufficiente di consiglieri regionali in modo da garantire il regolare svolgimento delle sedute del Consiglio. E’ da mesi e mesi che lo chiediamo senza risposte concrete. Cavarsela immaginando di poter pretendere che il centrodestra, che peraltro non condivide certe impostazioni sul provvedimento strumentali, populistiche e intanto falso-ambientaliste della sinistra, faccia da stampella politica ad una maggioranza che non esiste più da tempo è davvero il massimo della superficialità istituzionale. Se a tutto questo si aggiunge l’assenza e il silenzio del presidente della Regione il quadro appare davvero completo: ce n’è quanto basta, e non da oggi, per anticipare la fine della consiliatura. Opportunità di buon senso, peraltro, che pure siamo tornati a proporre”. Sempre sulla sponda dal Pdl, Luciano Passariello ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Se oggi in aula ho chiesto ai colleghi consiglieri di sottoscrivere le dimissioni e dunque lo scioglimento del Consiglio regionale, proposta ovviamente firmata senza se e senza ma dal Pdl, è perché la misura è ormai colma. La maggioranza, come dimostrano le ultime sedute del consiglio e nell’assoluto silenzio del governo regionale, non esiste più e non riesce a ricompattarsi nemmeno su questioni e interessi comuni. Il Consiglio regionale è paralizzato e improduttivo. Come se non bastasse, quelle poche leggi varate sono state puntualmente impugnate davanti alla Consulta che non ha esitato in alcuni casi a bocciarle. Siamo, in altri termini, all’agonia istituzionale. Staccare la spina, dare un chiaro segnale di rispetto del mandato e di responsabilità istituzionale ai cittadini dovrebbe essere un imperativo morale categorico. Ovviamente non mi ha sorpreso affatto che gli esponenti del centrosinistra abbiano irresponsabilmente declinato il mio legittimo invito”.

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