Piano casa, Anzalone: “Pagina buia del consiglio”

Piano casa, Anzalone: “Pagina buia del consiglio”
“L’approvazione della legge sul “piano casa” rappresenta una delle pagine più negative e buie della storia del Consiglio Regionale della Campania e, in particolare, del centro-sinistra e del Partito Democratico”. Lo dice il consigliere regionale del Pd Luigi Anzalone. “Non sfugge a nessuno – aggiun…

Piano casa, Anzalone: “Pagina buia del consiglio”

“L’approvazione della legge sul “piano casa” rappresenta una delle pagine più negative e buie della storia del Consiglio Regionale della Campania e, in particolare, del centro-sinistra e del Partito Democratico”. Lo dice il consigliere regionale del Pd Luigi Anzalone. “Non sfugge a nessuno – aggiunge- che il cosiddetto” piano casa” è stato approvato da una risicata maggioranza: 35 voti favorevoli, 6 contrari (tra cui il sottoscritto e due consiglieri di Sinistra e Libertà, Cammardella e Rosania, i consiglieri di IDV Marrazzo e Manzi e il consigliere dei verdi Buono), 3 astenuti (due consiglieri di Sinistra e Libertà, Giusto e Scala e il consigliere di Rifondazione Nocera) e 16 assenti. Ma quel che è peggio è che si tratta di una maggioranza che si basa sul patto di ferro, che dà politicamente i brividi, tra PD e PDL. Di più e peggio: siamo ormai in un Consiglio Regionale in cui, di fronte ad un PD balbettante e confuso, di fatto comanda la destra, che dà le direttive, fa le scelte fondamentali e dice che cosa si può fare e che cosa non si può fare. Passando poi dal discorso politico si passa a quello riguardante i contenuti del piano casa, occorre constatare che si tratta di una legge talmente brutta che, se la paragoniamo a quella di eccezionale valore dell’Emilia Romagna, la distanza appare superiore a quella tra gli inferi e l’iperuranio di platonica memoria. La distanza non s’accorcia (visibilmente) neppure se il paragone viene fatto con la Toscana o l’Umbria o persino la Lombardia”. “A causa di questa legge – dice sempre Anzalone – una colata lavica di cemento e di affari si sta per abbattere sul più martoriato e devastato paesaggio urbano e, più in genere, sul territorio di quella che ormai è la “Campania infelix”. Ormai l’abusivismo è legge, anzi viene non solo sanato ma premiato. Chi, ad esempio, ha costruito centinaia o migliaia di metri quadrati in più rispetto alla licenza edilizia che gli era stata concesso, potrà costruire ancora calcolando l’aumento del 20% di volumetria non solo in base a ciò che gli era concesso ma anche alla superficie realizzata abusivamente. Insomma, per le leggi della Campania, chi rispetta leggi e regole è un imbecille che non merita considerazione. alcuna. Ma non è questa la cosa peggiore o più scandalosa. Contrariamente a quanto hanno fatto, ad eccezione di una, tutte le Regioni italiane, la legge campana introduce la norma della variazione di destinazione d’uso in deroga alle previsioni di Piano Regolatore per superficie nientemeno che di 15 mila metri quadrati. E’ questa la norma madre di tutti gli affari, il pascolo abusivo delle lobbies cementizie, della speculazione edilizia e di quel vario, diverso e opaco mondo che qui da noi può tanto e su tanti. Con questa norma, si è arrivati a stabilire che, ad esempio, una fabbrica chiusa da appena 3 anni possa essere trasformata in un casermone per la speculazione edilizia. E i lavoratori messi a cassa integrazione che sperano di tornare a lavorare? Di quei quattro «fessi» chi se ne importa, e, come si dice, ‘buona notte al secchio’ “.

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