Autonomia delle regioni, dopo i referendum in Veneto e Lombardia anche il governatore De Luca si muove e, in una lettera inviata al presidente del consiglio dei ministri Palo Gentiloni, ha chiesto “più poteri alla Campania”. L’obietto è ridiscutere i rapporti tra regione e governo centrale nel quadro dell’ordinamento costituzionale. “Chiediamo – scrive De Luca – che si apra un confronto e un tavolo di discussione sul decentramento dei poteri. La Regione Campania è attestata decisamente a difesa dell’unità nazionale ed è impegnata a garantire i principi di rigore amministrativo e di trasparenza. Pertanto è disposta a qualunque sfida relativa all’efficienza e alla correttezza gestionale”. De Luca ricorda di “aver già espresso in sede di conferenza delle regioni la sollecitazione ad applicare costi standard in tutta Italia, uguali per tutti. Il dibattito di questi giorni rappresenta un’occasione per fare intanto un’operazione verità. Si impegnino da subito le istituzioni economiche nazionali e centri di ricerca autonomi per offrire al dibattito, intanto, una base di certezza scientifica alle cifre. Si sente parlare di miliardi di euro da dare e da avere in maniera del tutto inappropriata. Si avvii subito il superamento della logica della spesa storica, quella per cui chi ha avuto di più e speso di più nel passato, continua ad avere di più per il futuro. Questo criterio condanna il Sud a permanere nelle sue difficoltà”. Chiesto anche il riequilibrio del riparto del Fondo Sanitario Nazionale. La Regione Campania viene privata ogni anno di 250 milioni di euro. È arrivato il momento di correggere questa intollerabile stortura. “Per il resto la Campania di oggi è attestata sulla trincea di un rigore spartano. Possiamo dire che è una regione talmente virtuosa da aver risparmiato 30 milioni di euro per un referendum”.