Pomigliano,Rifondazione: 36% NO è esempio di dignita al lavoro

Pomigliano,Rifondazione: 36% NO è esempio di dignita al lavoro

“Ieri a Pomigliano il referendum si è concluso con il 62% di si all’accordo proposto da Marchionne e il 36 % di no
. Sicuramente questi sono dati che devono aprire una riflessione sostanziale: Nonostante la campagna mediatica, industriale e politica condotta a favore del “si” molti operai finalmente hanno dato un grande esempio di dignità al mondo del lavoro”. E’ quanto afferma in una nota il Dipartimento Lavoro Provinciale di Rifondazione Comunista.
“Da quel 36 % arriva un forte segnale di ribellione e di contrasto alla mercificazione di diritti inalienabili previsti dalla costituzione e consolidati dallo Statuto dei lavoratori italiano approvato nel maggio del 1970 dopo una lunga stagione di durissime lotte del mondo del lavoro. Certo la questione Pomigliano assume un significato che va ben oltre i confini locali e Campani, e la dice lunga sul progetto che si cerca di far passare in Italia, da parte dei poteri forti come la Fiat, Confindustria e tanti altri,e da parte dello stesso governo e maggioranza.
Tutto questo con il silenzio quasi assordante delle opposizioni parlamentari, che, con la scusa di superare il ‘900 per proiettarsi nel nuovo secolo, rischiano di lasciare passare le più grandi assurdità (per usare un eufemismo), che ledono diritti conquistati con sacrificio,creando un mondo sempre più diseguale dal punto di vista economico e quindi anche sociale.
Questo governo, coadiuvato dalle grandi lobby già aveva tentato (sempre nel silenzio assoluto) di cambiare in negativo le regole del mondo del lavoro cercando di introdurre la riforma dell’articolo 18, riforma tesa ad affidare la risoluzione delle controversie lavorative ad un arbitrato,ovviamente vantaggioso per il padrone.
Con la proposta Fiat su somigliano è riemerso il progetto eversivo di questo governo e cioè quello di rendere ancora più deboli e schiavi i lavoratori italiani considerati solo “carne da fatica” e macchine di profitto per il padrone.
Gli operai di Pomigliano con quel 36 %, che supera anche la somma di FIOM e COBAS presenti in fabbrica,hanno dimostrato che,nonostante i ricatti e le pressioni, c’è ancora chi non è disposto a piegarsi ai padroni di turno,padroni che sono gli stessi di ieri ingordi e insaziabili come lupi famelici.
A quel 36 %, che ha tutte le potenzialità per crescere, va il plauso di Rifondazione Comunista, a loro la nostra vicinanza più totale nelle lotte future come in quelle trascorse,il nostro più accorato grazie per aver dimostrato che senza la difesa di dignità e diritti non può esistere mondo del lavoro,ma solo schiavitù.
Il nostro grazie per aver fatto capire a Marchionne, a Governo e opposizioni acquiescenti che la classe operaia esiste ancora ed è pronta oggi come e più di ieri a non tacere e a dare battaglia ai soprusi viscidamente intentati dalle tante “signorine F” del nuovo secolo”.

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