Processo breve, De Luca: “Viola la Costituzione”

Processo breve, De Luca: “Viola la Costituzione”
“Questa disegno di legge non salvaguarda il diritto, che rischia di diventare appannaggio di pochi eletti, e viola il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, introducendo una discriminazione tra imputati incensurati e soggetti con precedenti penali”. Così il senatore del Partito Democra…

Processo breve, De Luca: “Viola la Costituzione”

“Questa disegno di legge non salvaguarda il diritto, che rischia di diventare appannaggio di pochi eletti, e viola il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, introducendo una discriminazione tra imputati incensurati e soggetti con precedenti penali”. Così il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca nel suo intervento, oggi pomeriggio, in Commissione Giustizia del Senato, nella discussione sul disegno di legge sul “processo breve”. De Luca si è soffermato sulla necessità di una riforma complessiva dell’ordinamento giudiziario. “L’articolo 111 della Costituzione, introdotto con legge costituzionale nel 1999, è una norma precettiva, rimasta per lo più inattuata. L’Italia detiene un poco invidiabile record di sanzioni per infrazioni alla normativa europea in tema di ragionevole durata del processo. La legge Pinto del 2001 pone a carico dello Stato l’onere dei risarcimenti per i danni subiti dai cittadini. Nel 2008 tale onore ammontava a 81 milioni di euro. Il problema della ragionevole durata dei processi è, dunque, reale – ha aggiunto – Ad esso non si fa fronte abolendo i processi, come propone la maggioranza, ma mettendo in campo adeguati strumenti per accelerarli: la riforma dei codici di procedura, l’integrazione degli organici di cancelleria e di personale ausiliario, adeguate risorse economiche. Per quanto riguarda i magistrati togati, l’organico attuale è pari a 9107 unità (6416 giudicanti, 2105 requirenti) con 1109 scoperture. Particolarmente grave è la situazione degli Uffici di Procura di alcune delle zone più nevralgiche del Paese, i quali rischiano la chiusura per mancanza assoluta di personale. Si tratta, in alcuni casi, di sedi del Mezzogiorno nelle quali l’aggressione della criminalità organizzata è particolarmente virulenta. In queste sedi i processi sono a rischio perché mancano i magistrati per dirigere le indagini e chiedere il rinvio a giudizio. Altro che prescrizione! Il disegno di legge va respinto al mittente, è un’altra legge ad personam del centrodestra di Berlusconi. Per non parlare del fatto che il ddl salva i corrotti, condanna gli immigrati irregolari e rischia di far saltare, a causa della prescrizione, molti dei processi già avviati per reati ambientali”. A tal proposito, da vicepresidente nazionale della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e le attività illecite ad esso connesse e segretario della Commissione Ambiente, De Luca ha consegnato le sue preoccupazioni sulla rilevanza che il fenomeno della criminalità ambientale ha assunto negli ultimi anni, soprattutto in Campania e nel Mezzogiorno.

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