Province, Oliviero: “Decreto incostituzionale, saremo in piazza”

“L’approvazione del  decreto legge che completa il percorso avviato nel mese di luglio, finalizzato al riordino delle province e all’istituzione delle città metropolitane, in questi giorni ha destato numerosissime polemiche che hanno interessato tutti i mezzi d’informazione non solo nazionali ma soprattutto locali in seguito al riassetto della provincia di Avellino e al suo capoluogo. La nostra provincia espressione di storia, scenario di tradizioni, di cultura e di politica che ci hanno contraddistinto in Italia, è stata smembrata perdendo la propria identità nel suo capoluogo Avellino”. Così Fabio Oliviero, segretario provinciale Api Giovani.
“La stessa terra che ha dato i natali ad uomini che hanno fatto la politica locale e nazionale, – prosegue Oliviero – viene tradita da quella stessa politica o meglio ancora dalla “non politica” di questi ultimi anni. E’ inverosimile, come spiega il prof Trabucco dell’università di Padova, eleggere a rango legislativo i parametri della densità demografica e dell’estensione territoriale nel determinare il territorio provinciale attribuendo ad una legge il potere di stabilire, a priori, il numero delle province, senza considerare che nella nostra Costituzione non è espresso alcun limite numerico. L’incostituzionalità del decreto legge sul riordino delle province non è solo per un effetto tecnico normativo ma si esprime soprattutto nel fatto di non considerare che qualsiasi intenzione di modifica dovesse avvenire con un atto che fosse espressione delle popolazioni direttamente interessate e non imposto dall’alto.
Tutto ciò perché? Per rimediare agli sprechi che la stessa politica ha determinato? Non è la politica che ha perso valore ma sono gli uomini che dicono di fare politica a non avere più valori, quindi la crisi non è dell’arte di governare ma della persona. Il malcontento della popolazione deve essere, quindi, superato non con meno tasse o meno tagli ma soprattutto con un’azione di politica razionale che abbia come filo conduttore il bene comune e non esclusivamente il bene di alcuni. In questi giorni noi dell’Api ci stiamo adoperando con i nostri parlamentari a trovare una soluzione per salvare il nostro capoluogo e Martedì 6 Novembre 2012 saremo ad Avellino per protestare non come movimento politico ma come CITTADINI IRPINI che stanno assistendo all’eclissi delle loro radici storico-culturali”, conclude Oliviero.

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