Province, Viespoli a De Mita: “Basta con le contrapposizioni”

“Il dott. Giuseppe De Mita anziché avvertire l’umiltà dell’autocritica, con le sue dichiarazioni, ha manifestato l’arroganza della faziosità. De Mita è infatti vicepresidente di una Regione che ha rinunciato al suo dovere di proposta per assumere un atteggiamento pilatesco con la rachitica ed immotivata richiesta di deroga per la mera conservazione dell’ esistente. Una furbata, questa sì davvero tale, per non scegliere e rimettere al Governo il peso e la responsabilità della decisione. Il Governo e il Parlamento, discutibile o apprezzabile che sia, hanno fatto la loro parte anche per quanto riguarda la questione del capoluogo. Una vicenda che il vicepresidente della Regione affronta con una faziosità non consona alla funzione istituzionale che riveste. I criteri per l’individuazione del capoluogo all’esito del riordino che riguarda tutte le Province sono stati reiterati in ben tre provvedimenti, a partire dalla deliberazione del Consiglio dei ministri nel mese di luglio. Nel caso di Benevento, come di Pescara, per citare una situazione analoga, il criterio individuato non definisce una gerarchia tra città ma cerca di concretizzare un punto di equilibrio, di compensazioni di ruoli, di democrazia sostanziale. La Provincia più grande diventa ancora più grande, esprime “la maggioranza territoriale”, assume la funzione di guida istituzionale. La Provincia più piccola cede autonomia e sovranità ed “entra” nella nuova provincia come minoranza territoriale. L’ individuazione del capoluogo diventa, così, una scelta per fare integrazione non per fare divisione e contrapposizione. Peraltro il criterio quantitativo che presiede all’individuazione del capoluogo è lo stesso criterio quantitativo utilizzato per definire la sussistenza della Provincia. De Mita, immaginando di risolvere il problema con un contro emendamento o con un ordine del giorno “interpretativo” dimostra di perseguire un’idea egemonica e annessionistica perche pretende di annettere non di integrare. Un’idea inaccettabile, soprattutto se a proporla è un vicepresidente di Regione che per dovere istituzionale dovrebbe manifestare ben altro equilibrio e senso di responsabilità”. E’ quanto afferma il presidente dei senatori di Coesione Nazionale, Pasquale Viespoli.

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