Pugliese: “Si elimini la tassa dei consorzi di bonifica”

“In un momento in cui le Istituzioni Nazionali stanno lavorando ad un riassetto della spesa pubblica chiedendo enormi sacrifici ai cittadini, occorre che l’ente Regione ristrutturi i Consorzi di bonifica ed elimini un tributo che si è trasformato negli anni in una “tassa iniqua”, “una gabella”, “un’ ingiustificata e incomprensibile azione vessatoria nei confronti dei contribuenti che, dai più, è paragonata a una “estorsione legalizzata””. Così, in una nota, l’On. Marco Pugliese, Parlamentare di Grande Sud e componente della VI Commissione Finanze di Montecitorio, puntando il dito contro la ciclica tassa annuale dei consorzi di bonifica che grava sulle tasche degli cittadini.
“La tassa dei Consorzi di bonifica – aggiunge Pugliese – è illegittima, così come hanno stabilito diverse sentenze della Corte di Cassazione nonché diverse Commissioni Tributarie, accogliendo i numerosi ricorsi presentati dall’Unione Nazionale dei Consumatori.
Il Consorzio, stabilisce la sentenza, non ha alcun diritto di imporre tasse di bonifica ai contribuenti, che possono essere richieste solo in presenza di effettive migliorie e solo a coloro che di tali migliorie hanno usufruito. La tassa, infatti, è un tributo versato da un privato a un ente pubblico per un servizio erogato e si distingue dall’imposta per il fatto che quest’ultima è obbligatoria e non ha alcuna relazione con l’espletamento di un’attività o un servizio da parte dell’ente pubblico.
Il tributo, quindi, – spiega Pugliese – dovrebbe essere richiesto ai proprietari degli immobili di qualsiasi natura, che ricadano in un comprensorio di bonifica, per il fatto di ricevere benefici dall’attività di bonifica svolte dal consorzio, secondo l’entità del “beneficio” ricevuta dall’attività. Dunque i consorzi sono tenuti a predisporre un piano di classifica che individui i benefici diretti, indiretti e potenziali.
Invece, il Consorzio di Bonifica della Valle Ufita si limita ad irrogare la tassa indistintamente a tutti i cittadini che risiedono nel comprensorio di attività del Consorzio, senza tener conto che il perimetro di contribuenza non coincide con il comprensorio del Consorzio, poiché consiste solo in quell’area posta all’interno del comprensorio, che gode o godrà dei benefici derivanti dalle opere realizzate o realizzande e che sola, potrà essere sottoposta a contribuzione proprio in virtù del vantaggio concretamente ricevuto.
Per questo – conclude il Deputato di Grande Sud – ho posto in essere un’interrogazione Parlamentare in Commissione Finanze della Camera dei Deputati sulla legittimità della tassazione del Consorzio di Bonifica affinché la Giunta Regionale faccia chiarezza ed elimini questo iniquo balzello”.

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