Ricostruzione Partito Comunista, le proposte di Sarubbi e Servodio

AVELLINO – Prende anche forma in Irpinia il percorso unitario dei comunisti per la ricostruzione del Partito (PdCi e Cantiere Irpino PC). “Il progetto – affermano in una nota Giovanni Sarubbi, segretario provinciale del PdCi/Fds di Avellino e Luca Servodio, esponente provinciale del Cantiere Irpino per la ricostruzione del PC/Fds – ha l’obiettivo di restituire la voce a tutti coloro, che ritengono il capitalismo non il punto di arrivo della storia. La crisi economica, sociale e politica, racconta che il capitalismo ha di nuovo e profondamente fallito e soprattutto conquistare i mercati e battere la concorrenza, non avviene attraverso l’abbattimento dei salari, i diritti e lo stato sociale, ma attraverso l’innovazione, la formazione, la contaminazione delle idee e il coinvolgimento di tutti e di tutte. Dopo lo scioglimento del PCI, la sinistra ha rotto, anche con la tradizione socialdemocratica per approdare al pensiero liberaldemocratico, e le conseguenze sono state l’adesione al programma della destra economica, dalle privatizzazioni alla precarietà, alla partecipazione a missioni belliche e l’accettazione della tesi della “fine del lavoro”, servita a distogliere l’attenzione dal massacro sociale sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici.
Un partito comunista nuovo, nerbo per l’attuale proletariato (ingegnere, laureati, lavoratori precari, pensionati) e per il sottoproletariato che ha problemi di sopravvivenza. Un partito che parli della questione abitativa (caro affitti e sfratti), contribuisca alla democrazia e riporta al centro della vita politica le condizioni degli uomini e delle donne, offrendo una prospettiva diversa del governo del Paese: sulla qualità sociale e ambientale, sull’innovazione dei processi produttivi e di prodotti, sulla qualificazione professionale e salariale, sull’equità redistributiva e sull’investimento nella ricerca, sulla difesa del salario (attraverso una nuova scala mobile che serve a portare i salari e le pensioni al reale costo della vita) e il potenziamento dei servizi sociali.
Il processo di ricostruzione, non mette in discussione la Federazione della Sinistra, poiché è un discorso diverso per aggregazione. La Fds è un soggetto politico, plurale e unitario, che valorizza e trasforma in iniziativa, la prassi quotidiana di soggettività differenti (comuniste, socialiste e di sinistra). La ricostruzione del Partito Comunista di sicuro rafforzerà l’unità della sinistra e non entra in contraddizione con la Fds, né con il dialogo con le altre forze progressiste a sinistra.
Le proposte immediate per invertire la “via bassa” dello sviluppo e consentire di imboccare la “via alta”, in grado di dare ossigeno ai settori del paese e dare risposte ai cittadini sono le seguenti:
Abolizione della legge Treu e legge 30 (precarietà e lavoro interinale);
Sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi;
Ritrovare con forza la questione morale come questione nazionale;
Ridare ai lavoratori il diritto di decidere;
La difesa e il potenziamento dei servizi pubblici e dei beni comuni;
L’aumento dei salari e pensioni, attraverso la tassazione progressiva dei grandi patrimoni, delle operazioni finanziare e delle speculazioni finanziare;
Lotta contro l’evasione fiscale e la corruzione;
La cancellazione del collegiato lavoro e di tutti i tagli nella scuola, nella sanità e nei servizi, attraverso una razionalizzazione seria, colpendo le vere fonti di sperpero delle risorse (es. nella sanità: incarichi esterni, consulenza, taglio rimborsi delle case farmaceutiche e controllo negli appalti);
Riduzione di tutti i privilegi per dirigenti d’aziende, parlamentari, manager e rivestire le risorse per la ricerca, innovazione e tecnologie;
Un piano di opere pubbliche di vera utilità (non il ponte sullo Stretto di Messina, ecc) messa in sicurezza del territorio, la bonifica di aree inquinate (es. Ex Isochimica), riqualificazione delle strutture pubbliche e il recupero dei centri storici”.

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