Rifiuti in cave dismesse, c’è il sì di De Magistris e Caldoro

“Lo stato di allerta per le condizioni in cui versa la gestione del ciclo dei rifiuti a Napoli e in Campania resta alto, al punto che il presidente Caldoro ha parlato di crisi strutturale dell’intero sistema”. Così Enzo De Luca al termine della missione, stamane a Napoli, della Commissione di inchiesta ecomafie. Il senatore del Partito democratico, vicepresidente della bicamerale, ha interrogato il sindaco della città, Luigi de Magistris, il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e poi il sostituto procuratore di Napoli, Federico Bisceglia, e poi Paolo Rossetti, amministratore delegato della “Partenope Ambiente”, Claudio Roveda, amministratore delegato della società “Sapna” e il presidente dell’Asìa, Raphael Rossi.
“Tutti gli interlocutori, a cominciare dal sindaco di Napoli, in accordo col suo vicesindaco, e dal presidente Caldoro, sono stati d’accordo nel ritenere necessario l’utilizzo delle cave abbandonate o dismesse presenti in Campania per depositarvi i rifiuti trattati – ha sottolineato De Luca – un passaggio di questo tipo, previa riqualificazone ambientale dei siti, già individuati dal commissario Verdè, ci consentirà di scongiurare il rischio di una nuova emergenza e ci libererà dalla necessità di aprire nuove disariche, piccole medie e grandi, sul territorio regionale”. Il senatore irpino, promotore della legge quadro sulla gestione del ciclo dei rifiuti e sulla lotta alle attività illecite legate ai traffici di rifiuti in dirittura d’arrivo in Aula al Senato, si è soffermato sui cambiamenti che comporterà, anche sull’organizzazione della gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, l’attuazione della misura, contenuta nella manovra del governo Monti, che prevede la soppressione delle Province.
“Anche sulla base di queste nuove disposizioni – ha ribadito – è fondamentale che la titolatità della riscossione della Tarsu torni definitivamente in capo ai Comuni. Una volta che le Province saranno soppresse la responsabilità della gestione di questo servizio così importante per la comunità tornerà nelle mani di Comuni e Regione. Credo sia importante sin d’ora gettare le basi perché questo percorso non diventi un tracciato a ostacoli – ha concluso il senatore irpino – col rischio di aggiungere nuovi ritardi a quelli già storicamente maturati in Campania su questo settore e oggetto di attenzione da parte dell’Unione europea che minaccia pesanti sanzioni, col risultato che i fondi destinati alla normalizzazione della gestione deil ciclo dei rifiuti diminuiscano ancora. Non possiamo permetterlo. Dobbiamo unire le forze e lavorare sodo per evitare nuove emergenze. Una ragione di più per puntare su una legge quadro che normi la gestione dei rifiuti secondo parametri univoci su tutto il territorio nazionale”.

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