Rimpasto in giunta, la nota di Giuseppe Sarno |
Rimpasto in giunta, la nota di Giuseppe Sarno
Giuseppe Sarno, esponente del Psi irpino, in una nota esprime il suo parere in merito al rimpasto in giunta chiesto da Leonida Gabrieli, che ha dichiarato: “Via Biazzo che ci crea problemi politici con il doppio incarico e via anche l’assessore all’Urbanistica Matarazzo”. “Come cittadino e come appartenente ad una componente politica – afferma Sarno – che ha contribuito alla vittoria del centrosinistra, sento il dovere di esprimere il mio parere su questo scontro che non è, come potrebbe apparire tutto interno al PD. Salvatore Biazzo, chiamato nell’ultimo scorcio di legislatura a gestire il difficile settore della cultura è stato un assessore che ha adempiuto il suo mandato con coscienza e professionalità tanto da meritarsi la riconferma da parte del Sindaco Galasso. A merito di Biazzo va ascritto la rinascita della casina del Principe, che permetterà nel tempo il recupero del centro storico. Oltre questo non secondario merito, Biazzo si è distinto per il suo impegno quasi quotidiano per far passare una concezione della cultura moderna e fruibile da parte di tutti i cittadini. La polemica nei suoi confronti rimane inspiegabile come pure rimane inspiegabile l’attacco nei confronti di Elvira Matarazzo. Un professionista prestato alla politica che non deve dimostrare nulla a nessuno. Per tanti anni Elvira è stato segretario del Consiglio dell’Ordine degli avvocati ed ha retto questo incarico con competenza e professionalità sotto la paterna guida di quel galantuomo dell’ex presidente Giovanni de Lucia. Questo l’avv. Gabrielli dovrebbe saperlo per conoscenza diretta. D’altronde l’avv. Matarazzo ricevuto la legittimazione a ricoprire l’incarico ottenuto da un elettorato che alle elezioni Europee le ha tributato un consenso elettorale inaspettato, trattandosi di una novizia. Appare pertanto abbastanza strana la sortita di Gabrieli. I burattini e le figure in genere, prendono vita dal movimento impresso loro dai burattinai. Senza di loro i burattini giacciono riversi nei cesti, incapaci di fare un qualsiasi gesto. Io mi auguro – conclude Sarno – che dietro Gabrieli non ci sia un burattinaio che muove i fili del burattino per scopi che poco hanno a che fare con il governo della città e con la dignità delle persone offese, che a differenza dei burattini mangiano, si vestono, studiano, lavorano, producono, rendono felice la gente e i loro cari”.