Salta la Commissione Bilancio, Gabrieli spiega le motivazioni

POLITICA AVELLINO – “In questa nostra Città accade anche questo. La Commissione consiliare al bilancio, convocata per ieri 25 giugno per la dovuta discussione sul bilancio di previsione alla presenza dell’assessore al ramo e dei dirigenti, è stata anticipata dalla conferenza stampa del Presidente della Commissione, alla presenza del responsabile o segretario della neocostituita formazione “Noi riformatori”, appendice di chiara collocazione politica che nulla ha a che vedere con gli organismi istituzionali del Comune di Avellino.
Ovvia la conseguenza di tale comportamento: la verbalizzazione della protesta dei consiglieri del PD (ma non di altra forza politica, intervenuta in difesa del comportamento del predetto) i quali hanno disertato i lavori. Questi, infatti, hanno rappresentato tutto il loro disappunto per l’improvvida iniziativa del Consigliere Presidente, il quale, prima di discutere il bilancio in Commissione, ha rilasciato alla stampa evidenti dichiarazioni e giudizi nel merito del bilancio; merito che diventa anche fatto politico, laddove il predetto, accantonando i numeri e le poste del documento contabile, ne ha avute per il PD (logorato, a suo dire, da bande interne, e per il PDL, reo, sempre a suo dire, di contiguità con il Sindaco Galasso)”. E’ quanto sostiene l’avvocato Leonida Gabrieli, consigliere comunale del Pd di Avellino.
“A ciò, segue anche la intervista rilasciata dal detto Presidente e pubblicata sui quotidiani di oggi. Che dire! Commentare l’accaduto sarebbe fin troppo facile e, come Consigliere del PD, mi astengo da ogni giudizio, in quanto sarebbe eccessivamente severo. Ciò, però, che non si può tacere è che ormai siamo ad un punto di decadenza tale che vengono minati quotidianamente i principi più elementari non solo della convivenza civile-politica-amministrativa, ma anche della regole che presiedono all’attività della pubblica amministrazione. E ciò, pur di portare attacchi ad ogni costo e con ogni mezzo alla maggioranza politica che governa l’attuale Amministrazione. Non più confronto dialettico, non più dibattito nelle sedi istituzionali, non più scontro di idee e di sapere, ma aggressioni che arrivano a stravolgere anche le norme, forzandole e rappresentandole all’opinione pubblica in modo non vero.
E, circostanza drammatica, mai uno, e dico uno che nel proporre una critica suggerisca una soluzione. Cosa, questa, evidentemente troppo complicata per le categorie intellettuali che governano la nostra mente. Troppo complicato andare oltre il piccolo cabotaggio, la personalizzazione, il protagonismo, il dileggio, il discredito, l’illazione, la mediocrità. Strumenti, questi, che sono la dimostrazione di una società decadente ed approssimativa, nella quale i protagonisti hanno lasciato il passo agli improvvisatori; nella quale la vita dei cittadini è stata consegnata nelle mani di simili personaggi”, conclude Gabrieli.

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