Servizio Idrico, Gagliardi: prevalso senso di equilibrio

“Come preannuciato una settimana fa, il colpo di mano precostituito da 87 sindaci e capeggiato dal vice presidente dell’ACS, di esautorare l’Ato sulle procedure dell’affidamento del servizio, attraverso una inconsistente ed illegittima richiesta di affidamento del servizio in forma diretta all’Acs s.pa. si è concluso con un nulla di fatto”. E’ quanto afferma il consigliere provincia di Alleanza di Centro, Pio Gagliardi.
“Ha prevalso, invece, come auspicavo, il senso di equilibrio e della legittimità della stragrande maggioranza dei componenti dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ente d’Ambito, che non aderendo alla richiesta, e/o non presentandosi in assemblea, hanno fatto sì che non si raggiungesse il numero legale previsto per la votazione.
Si è, purtroppo, verificato quello che prima avevo previsto cioè che la richiesta avrebbe fatto perder solo ed esclusivamente tempo utile all’Ato per il completamento delle procedure, attivate in maniera legittima, sull’affidamento dell’SII., creando un conseguente danno all’ACS s.pa.
A tutto questo, – prosegue Gagliardi – si aggiunge l’annullamento della Legge Regionale sancito dalla ultima decisione della Consulta che ha visto quindi decadere il principio di non rilevanza economica dell’SII, che era il perno su cui fondava l’ATO per l’affidamento in House dello stesso.
La legge nazionale, per fortuna, non esclude detta possibilità , ma il percorso da seguire sarà più lungo e per poter raggiungere gli obiettivi auspicati, è necessario la coesione di tutti i partiti in quanto sull’acqua , che è un bene pubblico fondamentale alla sopravvivenza del nostro territorio, non possono esserci divisioni. Tutti devono dare il proprio contributo all’Ato, affinchè lo stesso concluda le procedure, già avviate, nei tempi previsti.
La gestione del sevizio deve restare in seno ai gestori del nostro territorio con il controllo analogo pubblico dei sindaci.
I gestori esistenti, invece di tirare le giacche ai politici di turno per un affidamento esclusivo, devono porsi nelle condizioni di legge per operare, ed effettuare tutte le procedure di modifica, sia in campo societario che statutario affinchè ciò possa avvenire.
E necessario aprirsi alle innovazioni normative e bisogna prendere coscienza che come si è operato fino ad oggi non è più possibile. Occorre – conclude Gagliardi – attuare programmi di investimenti specifici, e soprattutto, attuare il Piano d’Ambito dell’Ato, se vogliamo avvicinarsi ad una gestione efficace, efficiente ed economicamente sostenibile per il nostro territorio”.

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