Stamane la prima tappa del nuovo tour elettorale del candidato sindaco Costantino Preziosi che ha incontrato la stampa a parco Mangelli. “Inaugurato il 23 luglio 2010, – ha detto – il Parco urbano di Santo Spirito è il polmone verde di Avellino. Con i suoi 120.000 m², infatti, costeggia e copre buona parte del percorso del torrente Fenestrelle, andando così a rivalutare una zona di Avellino ancora sottoutilizzata. Il parco comprende vaste aree verdi, piste ciclabili, un anfiteatro all’aperto, un… |
Stamane la prima tappa del nuovo tour elettorale del candidato sindaco Costantino Preziosi che ha incontrato la stampa a parco Mangelli. “Inaugurato il 23 luglio 2010, – ha detto – il Parco urbano di Santo Spirito è il polmone verde di Avellino. Con i suoi 120.000 m², infatti, costeggia e copre buona parte del percorso del torrente Fenestrelle, andando così a rivalutare una zona di Avellino ancora sottoutilizzata. Il parco comprende vaste aree verdi, piste ciclabili, un anfiteatro all’aperto, uno spazio giochi per bambini, una pista da jogging, campi da tennis, calcetto, rugby, pallavolo, pallacanestro e bocce, ed un edificio adibito ai servizi. Inoltre sono previsti punti di ristoro per la degustazione di prodotti dell’enogastronomia irpina e un maneggio con un itinerario a cavallo che si ricongiunge a quelli già tracciati sul Terminio e nel resto della regione. Questo è quanto si legge su wikipedia, l’enciclopedia web più diffusa nel mondo. Queste le parole usate e che ci fanno fare una brutta figura di livello planetario. Questi progetti non hanno mai visto la luce poiché nel giugno 2012 il parco è stato chiuso a causa dello stato di degrado e di abbandono in cui versava a soli due anni dall’inaugurazione”. “Chi doveva pensare alla gestione del Parco? – aggiunge ancora Preziosi – L’ultima amministrazione comunale targata Pd. Perché se è vero che con Di Nunno sono state trovate le risorse per realizzarlo e poi c’è stata l’esecuzione dei lavori, all’amministrazione Pd toccava trovare una modalità di gestione dell’area verde. Non l’hanno voluto o non l’hanno saputo fare. Il Parco, osannato da tutti i cittadini come vero polmone verde di Avellino, entrato subito nel cuore degli avellinesi che da tempo aspettavano un’area attrezzata per lo sport ed il tempo libero, è stato chiuso per un tempo più lungo rispetto a quello di apertura. Ad un anno dalla sua apertura, infatti, è stato dichiarato inagibile dall’Asl di Avellino. Mancava l’acqua e non c’erano i servizi igienici. Insomma, l’anno prima c’era stata la solita inaugurazione finta di una struttura non ultimata e per la quale non era stata immaginata alcuna forma di gestione. Solito fumo negli occhi. Oggi è stato riaperto dopo l’intervento di manutenzione voluto dal commissario Guercio. E dopo pochi giorni dalla sua riapertura ha già subito l’ennesimo raid vandalico a conferma del fatto che non esiste un servizio di guardiania efficace. Così come manca una vera gestione del verde pubblico o anche l’utilizzo dei punti ristoro e dell’anfiteatro. Ma se Parco Santo Spirito è il simbolo del degrado delle aree verdi di questa città, non suscitano meno indignazione il Parco Palatucci in via Morelli e Silvati, il parco Flipper di rione Parco e le tante piccole zone a verde presenti nei nostri quartieri, da valle a Rione Parco. Per queste aree, da sindaco, individuerò insieme alla mia giunta subito un nuovo modello gestionale. Per il Parco Antonio Manganelli, in particolare, la gestione potrebbe essere affidata all’Acs, la municipalizzata del Comune di Avellino che dovrà occuparsi della manutenzione, della gestione del verde, della guardiania. Spetta al pubblico gestire, infatti, le parti del parco non produttive, a partire dal verde. In più l’utilizzo dell’anfiteatro che va valorizzato spostando alcuni appuntamenti estivi che solitamente l’amministrazione comunale organizza e che potrà essere utilizzato dalle compagnie teatrali e dalle tante associazioni culturali presenti sul territorio cittadino per spettacoli musicali, di danza o happening letterari. Si affida al privato, invece, la parte produttiva, quella che può creare reddito ed occupazione e fornire introiti al Comune. In più si dovrà mettere a bando la gestione dei punti ristoro. Stesso discorso per una delle vocazioni di quest’area, almeno come era previsto da progetto, la realizzazione di percorsi a cavallo: l’amministrazione comunale non c’ha mai messo mano seriamente. Si creerà così nuova occupazione e il parco diventerà davvero un’area viva di questa città. Avellino merita di avere nuove opportunità di svago. Sono certo che con un’amministrazione comunale attenta ed efficiente crescerà in ciascun cittadino quel senso di appartenenza che negli ultimi tempi gli avellinesi non avvertono più e, visto come sono stati amministrati, non gli si può dare nemmeno torto”.