AVELLINO – “Giovani e Volontariato. Le sfide del terzo settore in provincia di Avellino”, è questo il tema dell’incontro promosso dal Coordinamento provinciale dei Giovani dell’Unione di Centro di Avellino che si è svolto nei giorni scorsi presso il Circolo della Stampa di Avellino. Al confronto sono intervenuti operatori del terzo settore, associazioni di volontariato, docenti universitari. Nell’ambito del dibattito è stato illustrato il progetto realizzato in collaborazione con alcune associazioni e presentato a valere sul finanziamento relativo al “Bando di sostegno a Programmi e Reti di volontariato 2010” promosso dalla “Fondazione per il Sud”.
I lavori sono stati aperti da Angelo D’Avella, in rappresentanza del coordinamento provinciale dei Giovani dell’Unione di Centro, che ha effettuato una panoramica sulla condizione del terzo settore, partendo dall’evoluzione incompiuta del sistema Paese Italia che ha riconosciuto i diritti, ma senza adoperarsi fino in fondo per la tutela effettiva degli stessi.
«La questione – ha dichiarato D’Avella – va affrontata nel quadro normativo europeo, superando l´impostazione della Strategia di Lisbona che ha mirato all’individuazione di un modello sociale europeo senza tener conto delle caratteristiche dei singoli Stati membri e, nei singoli Stati, delle peculiarità dei singoli territori ed ha proposto un sistema di riforme programmato tutto sulle ricalibrature interne al welfare pubblico. Questa impostazione va superata partendo da una ridefinizione dei livelli essenziali delle prestazioni a livello nazionale alla quale affiancare forme di welfare declinate operativamente su base locale. I tempi impongono la necessità, non tanto di mirare alla sostituzione della spesa pubblica con quella privata, ma di provare quanto meno a mobilitare risorse aggiuntive attraverso il coinvolgimento nel mondo del sociale di fondazioni bancarie e sistemi d´imprese».
A seguire l’intervento di Alessio Feoli che si è soffermato sull’evoluzione storica dei sistemi di welfare dagli anni ’40 fino ai nostri giorni.
Raffaella Pratola ha, invece, illustrato il progetto cui ha collaborato il movimento giovanile che ha l´obiettivo di creare una sinergia tra le varie associazioni presenti sul territorio realizzando percorsi assistenziali integrati, con il coinvolgimento e la valorizzazione di tutte le competenze e le risorse presenti sul territorio per rafforzare l’efficacia dei servizi. L´intento è quello di creare una rete di protezioni fortemente ancorata al territorio, in grado di individuare nuovo modello di welfare “dinamico”, un welfare capace di rispondere alla domanda di protezione.
Rispetto al progetto è stato espresso giudizio unanimemente positivo da parte delle associazioni intervenute che hanno apprezzato lo spirito dell’iniziativa che vuole essere una proposta concreta che si candida a finanziamento nell’ambito del bando presentato dalla “Fondazione per il Sud” Hanno preso la parola il Presidente provinciale della ACLI, Gerardo Salvatore, il presidente Provinciale delle Misericordie, Gabriele Lucido, il responsabile della Caritas di Avellino, Carlo Mele.
Sono seguiti gli interventi di Vera Trasente, presidente del Piano Sociale di Zona A4, e di Giuseppe Del Giudice, Direttore del Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”, che, nel sottolineare la novità dell’iniziativa promossa dal movimento giovanile, ha posto l’accento sulle problematiche relative alla condizione finanziaria degli operatori del terzo settore e di come la sfida vada ricondotta alla ricerca di un “Welfare Community”.
Il dibattito è continuato con gli interventi dei coordinatori provinciali Angelo D’Amelio ed Enza Ambrosone che, accogliendo con favore il dinamismo mostrato dai Giovani Udc, si è poi soffermata sullo stato di salute delle politiche sociali in provincia di Avellino ed in modo particolare nel Comune capoluogo, puntando l’indice contro l’inefficacia dell’azione fin qui espressa dall’amministrazione comunale. Le conclusioni sono state affidate all’onorevole Pietro Foglia, consigliere regionale Udc, che ha sottolineato l’importanza di ricercare uno sviluppo ancorato al sociale e di come il terzo settore possa oggi rappresentare un ambito nel quale far cresce l’occupazione. Foglia ha, inoltre, evidenziato la funzione degli enti locali e l’impegno della Regione nel reperire ulteriori risorse da investire nel sociale, un’azione intesa nella logica di una compiuta attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, espressione della cultura cattolico-popolare.