Udc su relazione Foti: “Il sindaco spara nel mucchio”

POLITICA AVELLINO – “Al sindaco di Avellino avevamo concesso un’apertura di credito come principale forza di opposizione presente in consiglio comunale. Con rammarico dobbiamo ammettere di aver riposto male la nostra fiducia. Nell’ascoltare la sua relazione in aula nel corso della seduta di lunedì, infatti, abbiamo provato sconcerto ed imbarazzo: sconcerto per l’approssimazione con cui ha affrontato quello che si è subito rivelato un processo sommario a trent’anni di vita amministrativa della città, schiacciato dentro la logica del “tutti ugualmente colpevoli”, e imbarazzo per la superficialità delle tesi, delle proposte e delle possibili vie d’uscita prospettate all’assise comunale”. E’ quello che si legge in un documento del coordinamento cittadino dell’Unione di Centro di Avellino.
“Quella che per il sindaco Foti – continua il documento – doveva essere un’operazione verità si è trasformata in un’azione dannosa per il pressappochismo con cui il primo cittadino ha inteso affrontare questioni delicate e di grande rilievo. Sparare nel mucchio significa non operare una selezione, vuol dire non affrontare una disamina seria di quanto è accaduto negli ultimi anni ad Avellino. La furia iconoclasta di Foti lascia, tra l’altro, sul campo di battaglia anche vittime illustri, quelle che dal Pd sono considerate come le più autorevoli e che hanno fortemente sostenuto il sindaco nel corso della campagna elettorale della scorsa primavera, verso le quali, malgrado tutto, ci verrebbe quasi voglia di esprimere solidarietà, se non politica quantomeno umana, solidarietà per l’ingratitudine mostrata da chi prima ha lucrato sul sostegno elettorale e ora vorrebbe liberarsi dal peso del passato. Il tutto, poi, nel più assordante silenzio del Partito Democratico che sta vivendo l’ennesima fase di lacerazione che si consuma ai danni della città. E’ così che Foti presta il fianco ad un populismo inutile con l’obiettivo, non centrato, di salvarsi l’anima e nel tentativo, fallito, di affermare un’autonomia ed una discontinuità che è la composizione stessa della sua maggioranza a negare nei fatti”.
“A questo si aggiungono la pochezza delle sue proposte – si legge ancora – la fragilità delle soluzioni prospettate, il respiro corto delle idee e del pensiero offerti al consiglio comunale. Al sindaco avevamo garantito la nostra collaborazione per senso di responsabilità, invitandolo ad inaugurare una nuova stagione che fosse di rilancio dell’azione amministrativa e di recupero del senso di comunità. A questa sfida, alta ed impegnativa, Foti ha pensato di rispondere usando l’arma dei veleni, alimentando un clima di sospetto che non aiuta. Il giudizio che, perciò, siamo costretti ad esprimere su quanto si è registrato in consiglio comunale non può che essere fortemente negativo, così come è stato giustamente fatto rilevare dai nostri consiglieri in aula. Al sindaco sentiamo di dire che con questi strumenti Avellino non può cambiare e non può risollevarsi. Vista la posizione che il sindaco ha assunto, visto quanto ha pronunciato in aula, è ormai evidente come si produrrà un effetto ineludibile che è sicuramente quello della crisi della città, molto probabilmente quello della crisi della sua amministrazione”.

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