Vetrella, Fierro: “Bicchiere mezzo pieno”

Sul vertice con l’assessore regionale Vetrella ecco la nota di Lucio Fierro, segretario della Cna: “Nell’incontro con le parti sociali l’assessore regionale Vetrella ha riferito che la Regione ha riattivato gli strumenti di intervento a sostegno delle imprese, quali i contratti di programma, gli incentivi sotto forma di credito di imposta e i consolidamenti delle posizioni debitorie; ma anche le autorizzazioni a nuovi impianti di solare o eolico, e il completamento delle procedure di liquidazione o collaudo di opere stradali. Non ha chiarito se i 30milioni per il contratto d’area che con la legge finanziaria sarebbero stati riattivati, esistano davvero o siano solo un fantasma evocato. Sinora li ha cercati nei fondi ministeriali, non trovandoli, invece che nel bilancio regionale, dove avrebbero dovuto essere. Per le grandi infrastrutture, ha affermato che l’alta capacità Napoli-Bari resta per la Giunta Regionale una scelta prioritaria, e che la scelta di garantire un accesso dell’Irpinia su di essa, salvo difficoltà tecnico-finanziarie da accertare, è essa stessa confermabile. E prioritario resta anche il completamento della Lioni Grottaminarda. Non ha fornito, invece, informazioni sulla Cervinara-Avellino; ha infine chiarito come il destino della Rocchetta-Avellino possa trovare una qualche risposta solo nell’ambito dei programmi di valorizzazione turistica, dei quali è competente l’assessore De Mita. Insomma, rispetto all’incertezza di ieri, la Regione sembra rassicurante su alcune scelte strategiche; solo che la effettiva realizzabilità resta nel vago assoluto visto che spetta a Tremonti mettere a disposizione i relativi fondi … Peggio già va per la Iribus di Flumeri, alla quale la Regione non appare in grado di offrire una qualche opportunità di commesse; neppure con i fondi Fas dato che il governo ne ha dirottati parte estesa a copertura di del disavanzo sanitario, pur di non cambiare i criteri di riparto ordinario che ingiustamente penalizzano la Campania a favore del Nord del Paese. In tavola c’è, quindi, solo quanto vi aveva apparecchiato Bassolino. Anzi molto ma molto di meno. La novità consisterebbe nel completamento dell’iter procedurale di quanto la precedente giunta aveva avviato già da qualche anno. Vetrella ha lavorato in tal senso? Giusto dargliene atto. Non ho, in conclusione, difficoltà a concedere che “il bicchiere sia mezzo pieno”. Solo all’Irpinia occorre una botte se il problema che il “patto” tra forze sociali e Provincia ha posto in discussione è come si faccia fronte ad una crisi vera e devastante che nel è esplosa nel frattempo. E se la crisi è quella che descrivono le cifre, ciò che si sta cucinando a Santa Lucia è poco più che un impacco all’acqua calda. E la domanda, è, allora, se in Regione c’è qualcuno che consapevolezza dei problemi che abbiamo di fronte ed una qualche idea da mettere in campo che non siano quelle del taglio degli ospedali, dei servizi sociali o del rifilarci nuove discariche. Io comincio a credere che bussare al portone di Caldoro sia una fatica vana. Quello che serve, e subito, per l’Irpinia (destino Fiat e suo indotto, ri-attrezzamento del territorio e misure immediate per il rilancio delle produzioni attraverso scelte di investimento diffuso) deve diventare il terreno di una contrattazione trilaterale, con fianco a fianco, come controparti, la Regione ed il governo nazionale. Ed è questo quanto Sibilia deve assicurare. Senza di questo il “patto”, più che essere dichiarato morto, si mostra come mai nato”.

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